Atletica, Antibo operato: applicato uno stimolatore vagale

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GERMANETO – L’ex mezzofondista azzurro Salvatore Antibo, da anni affetto da una forma di epilessia farmacoresistente con una frequenza di crisi plurimensile, è stato operato con successo oggi a Germaneto, in provincia di Catanzaro. Al 58enne ex atleta è stato applicato uno stimolatore vagale che lo aiuterà a proseguire la cura. Lo rende noto la Lega Italiana contro l’Epilessia (Lice), che in queste settimane ha seguito la sua vicenda “Non è stato sottoposto a un ‘delicato intervento chirurgico al cervello’ come è stato scritto da alcuni media”, ha tenuto a precisare Oriano Mecarelli, presidente del Lice. “Lo stimolatore vagale è un generatore di impulsi che si posiziona sottocute a livello della clavicola e che permette di inviare stimoli al nervo vago a livello del collo. Si tratta di un sistema di cura palliativo delle epilessie farmacoresistenti, che permette in una apprezzabile percentuale di questi casi di ridurre la frequenza e talvolta la gravità delle crisi”.

Antibo in ospedale 

“Lo stimolatore migliorerà la sua qualità di vita”

Antibo, doppio oro agli Europei di Spalato nel 1990, argento ai Giochi di Seul 1988 nei 10.000 metri, ex primatista italiano nei 5.000 e 10.000 metri e unico azzurro a vincere un oro nella Coppa del Mondo (Barcellona 1989), era da giugno in attesa di ricovero per l’intervento, poi slittato a causa dell’emergenza Covid. “E’ proprio grazie all’interessamento di Lice – aggiunge Mecarelli, che da anni ha in cura Antibo – che pur in tempo di pandemia è stato possibile applicare lo stimolatore vagale, che peraltro avevo consigliato a Totò già anni fa. Ringrazio quindi la Direzione Medica di Presidio dell’Ospedale di Germaneto ed i colleghi calabresi per aver reso possibile l’intervento e spero che questa metodica, in aggiunta ai farmaci, consenta a Totò un miglioramento della sua forma di epilessia e quindi anche della sua qualità di vita”.

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