Il missile esplode tra le auto che transitano, dilaniando il lungo ponte che collega il Donbass all’Ucraina: l’arteria vitale per trasferire armi e rifornimenti alle truppe in prima linea. Le immagini riprese dalle telecamere di sicurezza mostrano la nuova escalation del conflitto: il bombardamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie più importanti del Paese. Finora erano state immuni dalla guerra, tanto che anche ieri sera il traffico era normale. Adesso i russi le colpiscono tutti i giorni a partire dal tramonto, utilizzando missili a lungo raggio lanciati da aerei, navi e sottomarini. Armi con una precisione relativa che – come in questo caso – hanno danneggiato il bersaglio senza distruggerlo completamente. L’obiettivo di questo raid è il ponte Amurskiy di Dnipropetrovsk: un’opera di oltre 1500 metri, quando venne inaugurata nel 1884 era il più lungo d’Europa. Ha due livelli: quello superiore per gli autoveicoli, quello inferiore per i treni. Dall’inizio del conflitto questo attraversamento è stata la via più rapida per consegnare in prima linea le armi fornite dall’Occidente. Adesso l’ultima campagna di Mosca ha messo nel mirino la rete stradale e ferroviaria, cercando non solo di bloccare il flusso di materiali bellici ma anche di soffocare completamente l’economia ucraina.
Di Gianluca Di Feo
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