Auguri Gronchi rosa, compie 60 anni il francobollo fallato più ambito dai collezionisti

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Come una perla rara, frutto di una malattia dell’ostrica, il Gronchi rosa, il francobollo della Repubblica italiana più ricercato dai collezionisti, è nato ed è diventato unico per un errore di stampa. E ora compie 60 anni di vita. Emesso il 3 aprile del 1961 in occasione del viaggio del presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, in Perù ed oggi sempre più raro. Tanto da valere “fino ad alcune decine di migliaia di euro”, dice Giancarlo Martignone, direttore della filatelia della casa d’arte Bolaffi.

La sua prima fortuna, ossia quella di chi se lo era subito accaparrato, è di “essere stato emesso a Pasquetta del 1961. E ritirato il giorno dopo perché – spiega l’esperto – il grafico che lo aveva disegnato per tracciare i confini del Perù utilizzò un vecchio Atlante che non teneva conto della recente annessione del triangolo amazzonico. Ne scaturì una protesta ufficiale del consolato peruviano”.

Su alcuni milioni di Gronchi Rosa stampati, “ne furono distribuiti poco meno di 80mila – rivela Martignone – compresi quelli apposti negli esemplari di lettere che tuttora si conoscono e sono oggetto di fascino. Dopo il ritiro dal mercato, il valore aumentò immediatamente e tutti gli appassionati del tempo fecero a gara per accaparrarsene un esemplare”.

Nel frattempo, il francobollo rosa fu sostituito con un altro (grigio) con i confini corretti. Ed arrivò la seconda fortuna per il mitico Gronchi Rosa: “Gli ufficiali postali furono in fretta e furia convocati per ricoprire le lettere, in cui era stato attaccato il francobollo rosa, con uno grigio – aggiune l’esperto di Bolaggi – Queste buste sono esemplari che oggi valgono tra i 1.550 e i duemila euro”.

Ma esistono missive che viaggiarono solo in rosa. E sono le buste più rare. “Ce ne sono nel mondo in tutto all’incirca una decina – ancora Martignone – E una di queste è stata affrancata con la quartina dei Gronchi Rosa. E’ unica. Venduta da me personalmente – rivela lo studioso di filatelia – ad un grande collezionista italiano per alcune decine di migliaia di euro”.

Avverte Fabio Bonacina, presidente dell’Unione stampa filatelica italiana che, in realtà, “il Gronchi Rosa non è un gran pezzo filatelico, nel senso che esistono francobolli che valgono molto di più. Qui parliamo, ormai, di pezzi che sul mercato valgono mille euro e anche meno”. Il Gronchi rosa “nell’immaginario collettivo è semplicemente il francobollo per definizione, direi per eccellenza. Il francobollo ‘sbagliato’ è uscito in un momento in cui c’era il boom della filatelia. In quel periodo la gente comprava fogli, quartine, sperando di fare soldi. Il servizio postale era praticamente l’unico mezzo di comunicazione a costo abbordabile e il collezionismo era diventato popolare. Sul Gronchi Rosa, vista l’inconsueta vicenda, è rimasta l’idea del suo fascino indiscusso”.

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