Bari, il dramma degli operai Bosch: “In 700 siamo esuberi, abbiamo paura per le nostre famiglie” | L’articolo

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Settecento non è solo un numero. È la paura che da anni covava e che ora si è materializzata in tre cifre. Perché per i dipendenti dello stabilimento Bosch di Bari la crisi non è di certo una sorpresa, anzi: da anni si sacrificano per venire incontro alle esigenze del colosso tedesco. Ma ora c’è una deadline: 700 esuberi nel giro di cinque anni, per effetto del cambio verso l’elettrico. E non è solo un numero perché si tratta di persone, di storie: chi ha un mutuo da pagare, chi una famiglia da sostenere, chi progetti ancora da realizzare. E ora quando si valicano quotidianamente quei cancelli, nella zona industriale, c’è soltanto paura e incertezza. “Sono entrato quando avevo 21 anni – racconta Michele Carrevoli, 45 anni – e nel frattempo ho messo su famiglia. Il futuro è sempre più incerto: non vediamo la luce in fondo al tunnel, ma diventa sempre più lungo e buio”. E Enzo Lopassio, rsu Uilm, non usa mezzi termini: “Questo stabilimento merita rispetto”

di Gennaro Totorizzo

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