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Belgio-Italia 1-2: Barella e Insigne spingono gli azzurri in semifinale

MONACO DI BAVIERA – L’Italia torna a sedersi al tavolo delle grandi. Dopo l’onta dell’eliminazione nelle qualificazioni ai Mondiali 2018, gli azzurri centrano l’obiettivo di tornare, dopo 9 anni, tra le prime 4 agli Europei. Lo fanno brillantemente, eliminando (2-1) il Belgio grazie a una prova straordinaria, sia dal punto di vista tattico che della personalità. L’imbattibilità, salita a 32 partite, non è certo casuale. La banda Mancini è cresciuta tantissimo anche sotto il profilo della mentalità. Non si batte per caso, d’altronde, la formazione attualmente in testa alla classifica Fifa, che non perdeva da 13 incontri.

<< La cronaca della partita >>

La vittoria del coraggio

Gli azzurri hanno vinto perché hanno giocato con più coraggio e intensità degli avversari. Anche nella ripresa, quando si pensava che il gol subito allo scadere da Lukaku avrebbe potuto minare le certezze degli uomini di Mancini. L’Italia ha inevitabilmente corso qualche rischio ma nel complesso ha difeso benissimo contro una squadra che, probabilmente, ha pagato più del dovuto l’assenza di un uomo imprevedibile come Eden Hazard.

L’Italia è una equazione semplice: chi gioca meglio vince

Mancini rilancia Chiesa, Martinez senza Eden Hazard

Recuperato appieno Chiellini, Mancini gli ha restituito una maglia da titolare al centro della difesa confermando Verratti in mediana. Rispetto alle precedenti partite ha, invece, deciso di togliere davanti Berardi, preferendogli Chiesa, decisivo contro l’Austria. Sul fronte opposto Martinez, costretto a rinunciare all’infortunato Eden Hazard, si è consolato con il recupero di De Bruyne che si è ripreso dal problema alla caviglia occorsogli contro il Portogallo. Per cui si è presentato con una sola novità rispetto al match di ottavi, rappresentata dall’innesto in avanti di Doku, preferito a Carrasco.

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Donnarumma salva, Barella segna

L’Italia ha provato a prendere l’iniziativa fin dall’avvio ma ha trovato tutti i varchi chiusi da un Belgio bravo a difendere corto e basso per non dare profondità agli avversari. Così facendo i diavoli rossi non hanno rischiato nulla, andando vicini al vantaggio per due volte con due veloci ripartenze: a salvare l’Italia ha pensato Donnarumma con due grandi interventi su altrettante soluzioni da fuori di De Bruyne e Lukaku. L’Italia ha iniziato a pressare più alto e con più uomini e, dopo aver mandato due avvisaglie a Courtois con Chiesa e Insigne, è passata (31′): Verratti ha recuperato palla sulla trequarti e ha immediatamente servito in area Barella che, liberatosi con un dribbling secco di Vermaelen e Vertonghen, ha infilato l’angolo più lontano con un gran destro in diagonale.

Spinazzola portato fuori in barella dopo l’infortunio (reuters)

Insigne raddoppia, Lukaku accorcia le distanze

L’Italia si è galvanizzata e, dopo aver sfiorato di nuovo il bersaglio con Chiesa, ha raddoppiato con una perla di Insigne (44′): dribbling a rientrare ai danni e Tielemans e gran destro a giro a fil di palo da 23 metri su cui Courtois nulla ha potuto. Gli azzurri si sono distratti un attimo e, 1′ dopo, hanno consentito al Belgio di rientrare subito in partita: Di Lorenzo ha ingenuamente spinto in area Doku che gli era scappato in area; l’arbitro Vincic non ha pensato due volte a indicare il rigore che Lukaku ha freddamente trasformato.

Spinazzola salva il 2-2 e poi d’infortuna al tendine d’Achille

Nella ripresa l’Italia è entrata in campo senza paura. Ha continuato a tenere il baricentro alto e ha sorpreso un Belgio incapace di dare continuità alla propria azione. Non è un caso che la squadra di Martinez per creare un pericolo abbia avuto bisogno di un’azione di rimessa: provvidenziale è stato Spinazzola a intercettare un tiro a porta vuota di Lukaku su assist di De Bruyne. L’esterno della Roma è diventato per un quarto d’ora il protagonista assoluto del match, nel bene e nel male: si è divorato il 3-1 davanti alla porta su cross di Insigne e poi, sfortunatamente, ha dovuto lasciare il campo per la rottura del tendine d’Achille (Europeo finito) mentre tentava l’ennesimo allungo sulla fascia.

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I cambi di Martinez non spaventano l’Italia

Martinez ha tentato il tutto per tutto cambiando modulo (4-2-3-1) e uomini ma non ha avuto neppure fortuna: Chadli, appena entrato, dopo aver messo un pericoloso cross in mezzo si è infortunato all’adduttore e ha dovuto lasciar spazio all’ex doriano Praet. La presenza di Mertens e Hazard a destra non ha spaventato Emerson che, grazie al sacrificio, a turno, di Insigne e poi, dopo l’ingresso di Berardi, di Chiesa e Jorginho, ha spento sul nascere le velleità del Belgio. I diavoli rossi hanno creato un solo altro brivido a Donnarumma con una bella azione personale di Doku, di gran lunga il migliore dei suoi. Non è stato abbastanza: il 6 luglio a sfidare la Spagna a Wembley ci sarà l’Italia.

BELGIO-ITALIA 1-2 (1-2)
Belgio (3-4-3): Courtois, Alderweireld, Vermaelen, Vertonghen, Meunier (24′ st Chadli, 29′ st Praet), Witsel, Tielemans (24′ st Mertens), T. Hazard, De Bruyne, Doku, Lukaku. (12 Kaminski, 13 Sels, 4 Boyata 11 Carrasco, 18 Denayer, 19 Dendoncker, 20 Benteke, 23 Batshuayi, 24 Trossard). All.: Martinez.
Italia (4-3-3): Donnarumma, Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Spinazzola (34′ st Emerson), Barella, Jorginho, Verratti (29′ st Cristante), Chiesa (45′ st Toloi), Immobile (29′ st Belotti), Insigne (34′ st Berardi). (1 Sirigu, 26 Meret, 5 Locatelli, 12 Pessina, 15 Acerbi, 20 Bernardeschi, 23 Bastoni). All.: Mancini.
Arbitro: Vincic (Svn).
Reti: nel pt 31′ Barella, 44′ Insigne, 47′ Lukaku (rigore).
Angoli: 9-5 per il Belgio.
Recupero: 0′ e 5′.
Ammoniti: Verratti, Tielemans per gioco scorretto, Berardi comportamento non regolamentare. Spettatori: 14.500



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