La loro partita se la sono giocata fino in fondo. Alla fine li hanno ritrovati in Belgio: Il giallo dei dieci atleti burundesi spariti lo scorso 9 agosto inizia a risolversi. Due dei membri della nazionale di pallamano – che avrebbe dovuto disputare a Rijeka i mondiali giovanili – hanno chiesto asilo politico alle autorità di Bruxelles. Fonti di polizia riferiscono che anche gli altri otto atleti sarebbero in procinto di fare lo stesso.
Il caso è scoppiato quando i dieci ragazzi – tutti di 17 anni di età – hanno improvvisamente disertato la sfida al Bahrein: a nulla erano valse le ricerche nella residenza studentesca in cui alloggiavano. I giovani atleti erano riusciti a fuggire dal dormitorio e a far perdere le proprie tracce, evitando di rispondere al telefono e svanendo praticamente nel nulla.
La polizia croata aveva confermato la loro sparizione, sottolineando come “dieci giovani, nati nel 2006, hanno lasciato i locali di una residenza universitaria a Rijeka intorno alle 15.30 di mercoledì 9 agosto, dirigendosi in una direzione sconosciuta”.
A complicare ulteriormente la situazione c’era un ulteriore dettaglio: la validità residua di soli cinque giorni dei loro visti Schengen. Gli inquirenti di Zagabria si erano sbilanciati ipotizzando che i giovani avessero approfittato del corridoio croato per dirigersi in Francia o Germania: il Burundi è uno dei Paesi più poveri al mondo, al 187esimo per indice di sviluppo umano, dove più del 70% della popolazione vive con meno di due dollari al giorno.
Non è la prima volta che giovani sportivi provenienti da Paesi africani entrano in Croazia, che da quest’anno fa parte anche dell’area Schengen, con visti per partecipare a manifestazioni sportive internazionali, per poi scomparire e dirigersi verso l’Europa occidentale.
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