Bending Spoons compra gli appunti di Evernote: è il primo ex unicorno Usa in mani italiane

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MILANO  – Bending Spoons mette le mani sull’ex astro nascente degli appunti via mobile. La giovane società italiana che sviluppa app, ha rilevato la californiana Evernote, ex startup che nel 2012 aveva raggiunto nel 2012 lo status di unicorno, cioè società da almeno un miliardo di dollari di valore. Le aziende non hanno comunicato il valore della transazione ma l’operazione dovrebbe completarsi all’inizio del 2023.

Diventata nello scorso decennio una delle app più popolari al mondo, nel corso degli ultimi anni non era riuscita a fare il salto ulteriore per consolidare la propria crescita e il proprio posizionamento sul mercato, entrando progressivamente in crisi.  Nel 2020 l’azienda aveva lanciato un massiccio redisegno della app, intervento che però non era bastato a risollevarne le sorti. Secondo i dati diffusi dal comunicato congiunto diffuso dalle società, Evernote vanta circa 100 milioni di dollari di ricavi e “milioni di utenti paganti”.

Resta il fatto che per il panorama tech italiano è una novità assoluta. Mai prima d’ora un’azienda americana, made in Silicon Valley, era stata acquisita da una società tutta italiana. “Anche se la proprietà sta cambiando, il nostro impegno a mantenere i dati al sicuro e protetti rimane fermo, l’Evernote che conosci continuerà a esserci. L’adesione a Bending Spoons ci consente di trarre vantaggio dalla loro comprovata esperienza nelle app e l’ampia gamma di tecnologie proprietarie”, ha spiegato sul blog il Ceo di Evernote, Ian Small. “Ogni giorno, milioni di persone in tutto il mondo si affidano a Evernote per organizzare la propria vita. Siamo lieti di poter servire la sua ampia e fedele base di clienti”, ha detto Luca Ferrari, Ceo e co-fondatore di Bending Spoons. Tra le funzionalità che la società italiana avrebbe in cantiere ci sarebbe quella che consente a più utenti di modificare simultaneamente gli stessi appunti.

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Per Bending Spoons, che ha conquistato il mercato delle app con prodotti come 30Day Fitness e Splice, ed è diventata nota al pubblico per avere realizzato gratuitamente l’app Immuni, non è comunque il primo tentativo di avvicinamento al mondo delle app americane. Due anni fa, secondo indiscrezioni di stampa non smentite, l’azienda italiana aveva avanzato un’offerta per Grindr, app di dating molto nella comunità gay.

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