Benzina, ancora aumenti alla pompa. La verde a 1,96 euro e il diesel sopra 2 euro

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Prezzi ancora in crescita alla pompa di benzina, all’indomani dell’iniziativa della Procura di Roma e della Gdf che hanno acceso i fari contro la speculazione e in attesa di recepire i lievi ritocchi al ribasso sulla rete carburanti a valle del calo di mercoledì delle quotazioni internazionali dei prodotti.

Secondo le elaborazioni di Quotidiano energia il prezzo medio della benzina servito sale a 1,965 euro mentre quello del diesel sale a 2,023 euro al litro. Il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è 1,821 euro al litro (1,814 il dato del 5 gennaio), con i diversi marchi compresi tra 1,816 e 1,835 euro al litro (no logo 1,819). Il prezzo medio praticato del diesel self è a 1,879 euro al litro (contro 1,875).

La ricognizione della Staffetta Quotidiana aggiunge che il prezzo medio della benzina in modalità servito in autostrada sale a 2,171 euro. Su questa rete, il self costa 1,912 euro al litro. Per il gasolio in autostrada si spendono 1,963 euro al litro per il self e 2,223 per il servito mentre per il Gpl si spendono 0,823 euro a litro per il self e 0,900 euro al litro per il servito. Per la benzina le accise pesano per 0,728 euro al litro mentre per il diesel pesano per 0,617 euro.

Il tema dei rincari dei carburanti è finito direttamente sulle scrivanie del governo. Con la fine di dicembre, è infatti venuta meno l’ultima proroga degli sconti sulle accise applicate al rifornimento, che erano state tagliate con il governo Draghi per dare sollievo alle famiglie. Nell’ultimo rinnovo, quello valido appunto per il mese di dicembre, lo sconto era stato dimezzato a 18 centesimi (comprendendo l’effetto sull’Iva). Ora non c’è neanche più quel baluardo contro i rincari.

L’esperto di energia Salvatore Carollo: “Non solo accise e speculazione, si raffina di meno e i prezzi salgono”

L’esito è che negli ultimi giorni è stata una escalation di ritocchi ai listini. Per gli esercenti si tratta di dinamiche in linea con l’andamento delle quotazioni internazionali e col venir meno degli sconti fiscali. Il Governo, tra le cui fila spicca la voce all’attacco del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini che, interpellato sui recenti rialzi, ammette che “c’è qualcuno che fa il furbo”, ha fatto sapere di esser sul dossier. E la Procura di Roma ha aperto un’indagine dopo le denunce presentate a tutte le procure d’Italia dal Codacons che aveva segnalato, dalle comunicazioni dei gestori, aumenti per il gasolio fino a 2,5 euro al litro sulle autostrade (in particolare la A1).

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