Benzina, dopo lo stop al taglio delle accise i prezzi medi salgono di 17 centesimi. Antitrust chiede documentazione a Gdf

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MILANO – Nella prima settimana di gennaio, dopo lo stop al taglio delle accise, il prezzo medio della benzina al self service è cresciuto di 0,168 euro, circa 17 centesimi. È quanto evidenziano i nuovi dati del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che evidenziano come nella settimana tra l’1 e l’8 gennaio, nei distributori self service, il prezzo medio rilevato sia stato di 1,81 euro per un litro di benzina e 1,7 euro per uno di gasolio.

Numeri che non tengono conto delle distorsioni praticate sul servito che hanno portato ai picchi registrati negli ultimi giorni, con il gasolio che in alcuni casi in autostrada ha sfondato quota 2,5 euro, lontanissimo dalla media registrata dal governo. A crescere è anche il GPL, che sale a 0,809 euro al litro, circa 81 centesimi.

Il prezzo sale meno delle accise

Pur con le premesse appena fatte, ovvero che il dato medio ingloba al suo interno tutti i possibili singoli eccessi registrati in questi giorni, e che si tratta di dati relativi al solo self service, il risultato è che la benzina sale (+17 centesimi) meno dell’aumento delle accise (18,3 centesimi compresa l’Iva). Tant’è che, come certificano le tabelle del ministero, il prezzo netto (cioè tolte accise e Iva) scende a gennaio anziché salire, calando a 75 centesimi al litro dai 77 di una settimana fa.

Unc: “Nessuna speculazione, rincaro è solo frutto di aumento delle accise”

“Nessuna speculazione sui carburanti. Il rincaro, almeno per il momento, è dovuto esclusivamente alla scelta sciagurata e miope del Governo Meloni di voler spennare come polli gli automobilisti, facendo scattare il rialzo delle accise. Infatti, a parte i soliti furbetti del quartierino che non mancano mai, secondo i dati ufficiali del Mase, in media nazionale la benzina sale rispetto alla rilevazione del 31 dicembre di 16,79 centesimi per la benzina e di 16 cent per il gasolio, ossia addirittura sotto ai 18,3 cent che matematicamente dipendono dall’aumento di 15 cent delle accise + Iva”. afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Insomma una bufala gonfiata ad arte dal Governo per tentare di scagionarsi dalle sue responsabilità. Una stangata, rispetto a settimana scorsa, pari a 8 euro e 40 cent per un pieno da 50 litri di benzina e 8,01 euro per il gasolio, rispettivamente 201 e 192 euro all’anno per una famiglia che fa due pieni al mese”.

Antitrust chiede documentazioni alla Guardia di Finanza

lntano il presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Roberto Rustichelli, ha scritto al Comandante Generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, chiedendo la collaborazione del Corpo al fine di acquisire la documentazione inerente ai recenti controlli effettuati sui prezzi dei carburanti, con particolare riferimento alle violazioni accertate. Lo si legge in una nota dell’Antitrust che analizzerà se ci siano state o meno pretiche commerciali scorrette e violazioni alla concorrenza.

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