Benzina, ecco come sanzioni al petrolio russo e Opec+ si stanno mangiando il bonus del governo

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ROMA – I nuovi aumenti del petrolio si stanno mangiando il bonus del governo Draghi per calmierare i prezzi al distributore. Negli ultimi giorni, benzina e gasolio hanno visto salire i prezzi: è il primo effetto di quanto sta accadendo sui mercati internazionali all’annuncio di nuovi sanzioni della ue nei confronti della Russia. In particolare, l’embargo del greggio che vale fino al 25% del fabbisogno europeo.

E’ vero che il petrolio (che viaggia per lo più via nave) è più facilmente sostituibile del gas (che viaggia soprattutto via tubo), ma in ogni caso, bisogna trovarlo e comprarlo. Un aumento della domanda che beneficerà i principale concorrenti della Russia (terzo produttore mondiale). Come è altrettanto vero che l’embargo si concretizzerà pienamento solo per la fine dell’anno e alcuni paesi potrebbero avere la deroga di un anno. ma i mercati si uovono sempre in anticipo e stanno già scontando i nuovi prezzi, che si ribaltano poi sui prodotti raffinati e alla fine sui bilanci di famiglia e impresa. Tra l’altro, alimentando il rilazo dell’inflazione.

Ma ci sono due fattori che potrebbero raffreddare i prezzi. Il primo è l’Opec+, il cartello dei maggiori produttori da qualche anno allargato alla Russia. Potrebbe decidere, nella consueta riunione mensile, di alzare il livello della produzione, oltre i 400mila barile del piano post pandemia. Ma è più che probabile che non lo farà, nonostante da mesi riceva la pressione delle cancellerie di tutto il mondo. Anzi,  Il segretario generale dell’Organizzazione, Mohammad Barkindo, ha ribadito che non è possibile per altri produttori sostituire l’offerta russa.

Il secondo fattore ci porta in Cina. Il timore di nuovi lockdown, sull’esempio del caso Shanghai, sta rallentando l’economia di Pechino. E siccome è il maggior acquirente di prodotti petroliferi al mondo (ed energetici in generale), il calo della domanda potrebbe trascinare al ribasso le quotazioni. Al momento, però, non è così le quotazioni del barile continuano a salire.

L’aumento dei prezzi viene confermato dalle rilevazioni di Quotidiano Energia: “Con le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo che hanno chiuso ieri al rialzo, soprattutto sulla benzina, si registrano oggi gli interventi sui prezzi raccomandati di Q8, che sale di due cent su benzina e diesel, e di Eni che rincara di un cent la verde e il diesel, ma scende di due cent sul Gpl”.

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