Beppe Sala passa con i Verdi europei, Vula Tsetsi: “Benvenuto, fai una scelta coraggiosa per rilanciare l’ecologia”

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La greca Vula Tsetsi, segretario generale del gruppo dei verdi al Parlamento europeo – è stata eletta a Strasburgo per la prima volta nel 2004 – è raggiante: “Con Beppe Sala si aprono grandi possibilità per i verdi italiani”.

Beppe Sala: “La mia svolta green. Vado con i Verdi europei: tra i dem troppe correnti”

Partiamo dal principio. Come nasce il rapporto tra voi e il sindaco?
“Siamo in contatto con lui da un po’ di mesi. Stiamo investendo politicamente sull’Italia, cercando di mettere in rete personalità diverse e non direttamente riconducibili alla tradizione dei Verdi, con i quali comunque collaboriamo da anni. Un esempio è il nuovo gruppo parlamentare con Rossella Muroni. Sala ha dimostrato in diverse questioni ecologiche molta sensibilità e la sua è una scelta coraggiosa, non sono in molti nel sud Europa ad abbracciare convintamente le nostre idee. Abbiamo una buona rete di sindaci verdi a livello continentale e questo è un altro tassello di prim’ordine. Tutti parlano di transizione ecologica oggi, ma il timore che alla fine tutti si traduca in un semplice greenwashing è alto”.

Quali scelte di Sala di questi anni avete apprezzato e su cosa invece si potrebbe fare meglio?
“Sull’obiettivo di avere servizi di prossimità, sugli spazi verdi, sulle piste ciclabili, l’impostazione è quella corretta e lo dico anche da urbanista. Bisogna fare di più sull’inquinamento dell’aria, penso ne sia cosciente lo stesso sindaco, è un problema da non sottovalutare specie nelle grandi città. Ma servono politiche innovative, di educazione e di implementazione dei servizi pubblici, però Milano è comunque una città di innovazione che vuole promuoverla ancora di più in senso ambientale. Non è qualcosa di facile, fare il sindaco è più difficile che fare il ministro…”.

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Che spazio c’è in Italia per un partito, un movimento, ambientalista?
“Penso enorme, da fuori vediamo che nel vostro Paese c’è difficoltà a riconoscersi in una opzione politica coerente. Allo stesso tempo nei paesi del sud europeo i partiti verdi fanno fatica a emergere. Per questo occorre aprirsi e rigenerarsi per poter attrarre nuove persone. Serve un esercizio di rinnovamento, avendo la capacità di spiegare che l’ecologia non è solo una questione ambientale ma anche una nuova economia sostenibile che può produrre milioni posti di lavoro legati agli investimenti per il verde, e assieme a tutto questo giustizia sociale. Serve essere vicini alle preoccupazioni dei cittadini rispetto alla trasformazione e al cambiamento dei modelli produttivi, spiegando che un nuovo sistema si accompagna a maggiore equità. Infine sono preoccupata di vedere destra ed estrema destra così presenti e protagonisti nel vostro dibattito”.

Di transizione ecologica e ambiente però parlano molto i 5 Stelle, non temete che lo spazio in realtà sia già occupato da loro?
“Al Parlamento europeo hanno bussato alla nostra porta due volte, la scorsa legislatura e questa. Ma avevamo dubbi sulla loro organizzazione interna, che non ci pareva chiara, e sul fatto che si ritengono non ideologici: quindi ad esempio contrattavano con Farage e allo stesso tempo con noi. E poi aggiungo che una volta al governo hanno fatto poco all’atto pratico. Ora cercano di riempire uno spazio perché è l’unico argomento che li tiene insieme, ma c’è un abisso tra ciò che dicono e ciò che poi fanno. Non sono impressionata dai giochi di comunicazione. Le persone chiedono alternative vere”.

Storicamente in Italia i Verdi sono associati ad una storia di sinistra radicale, ora il vostro approccio sembra meno dogmatico: siete però ancora saldamente ancorati al progressismo?
“Assolutamente sì, lo siamo. In molti paesi europei si è partiti da sinistra, ma poi la sinistra non è la stessa in tutti i paesi e in genere il nostro è un orientamento di centrosinistra. Però è uno spazio che non si definisce più schematicamente, di certo ambiente, lotta alle disuguaglianze, femminismo, sono principi basilari”.

Tornando a Sala: ma ci si può iscrivere a un partito europeo senza passare da quello italiano?
“Il sindaco ha firmato una carta dei valori fondamentali, sull’iscrizione si procederà più avanti, è solo l’inizio di una collaborazione che lo vedrà in primo piano assieme a noi”.

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