“Da parte dei nostri alleati non c’è nessuna egemonia”. Lo ha detto Silvio Berlusconi nel corso della riunione ad Arcore con i coordinatori regionali del partito. All’incontro sono presenti anche il coordinatore nazionale Antonio Tajani, i capigruppo di Senato e Camera, Anna Maria Bernini e Paolo Barelli, e il coordinatore dei coordinatori Sestino Giacomoni.
Gli risponde il suo ‘alleato’ Matteo Salvini, a margine della riunione del gruppo regionale della Lega a Palazzo Pirelli: “Anziché litigare per mesi – argomenta il leader leghista, riferendosi alle prossime elezioni comunali – laddove c’è un accordo bene, se ci sono diversi candidati allora facciamo le primarie”. “Per noi – ha sottolineato – le elezioni sono sempre la via maestra. Di Quirinale parlo a febbraio”
L’ex premier ha poi ribadito che da parte di Forza Italia non c’è nemmeno l’idea di siglare delle alleanze diverse da quelle del centrodestra, perchè – avrebbe sottolineato il Cavaliere – non solo non avrebbero una prospettiva ma, soprattutto non sono coerenti con il nostro partito e con quello che serve al Paese.
“Sostegno a Draghi, ma unità nazionale è temporanea”
“Fi – ha sottolineato il Cavaliere – è il primo partito ad aver voluto Draghi e il primo a sostenerlo. Il premier sta lavorando bene, ma siamo consapevoli che l’unità nazionale è temporanea e alle elezioni del 2023 si tornerà alla sfida tra centrodestra e sinistra”. “Speriamo che Draghi governi fino al 2023, ha poi aggiunto, e che possa svolgere un ruolo importante anche dopo. Credo che su questo non ci siano dei seri distinguo”.
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