Berlusconi in viaggio verso Roma per la convention di FI. Tajani: “Su giustizia e fisco no marcia indietro”

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Vagone di prima classe, poltrona singola, fede al dito. Appare così Silvio Berlusconi nella foto pubblicata sul suo profilo Facebook che lo ritrae “in viaggio verso Roma” (come recita il post) per partecipare, nella giornata di domani, agli Stati generali di Forza Italia iniziati oggi a Roma. Una convention convocata dal Cavaliere in vista delle prossime elezioni politiche del 2023 e in cui per lui sarà impossibile non affrontare il tema caldo di questi giorni: il fisco.

Come la Lega, anche Fi è contraria alla delega fiscale, preoccupata da un possibile aumento (in realtò smentito da Draghi) delle tasse. “Nel Dna di Forza Italia c’è la riduzione delle tasse. E la norma, così com’è scritta nella delega fiscale – sulla cosiddetta riforma del catasto – porta con certezza, seppur dal 2026, a un aumento della tassazione di due o addirittura tre volte”, sostiene il capogruppo di di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli. “Con spirito costruttivo – aggiunge – siamo pronti a lavorare con il governo per ottenere le garanzie necessarie alla tutela della casa, bene primario per i cittadini già vessati da pandemia, caro bollette e guerra”.

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Per Barelli è necessario che non sia attuato il passaggio dal ‘valore catastale’ al ‘valore di mercato – per il calcolo dell’imponibile degli immobili e delle abitazioni – perché questo comporterebbe un consistente e improponibile aumento dell’Irpef. Le famiglie non potrebbero sopportarlo”. Sulla questione inteviene anche il coordinatore di Fi, Antonio Tajani, che ribadisce: “Non vogliamo poi che nella riforma del catasto ci sia la potenzialità di nuove tasse. Così come è scritta non va”.

Ma oltre al fisco, per Tajani è fondamentale rivedere anche la riforma del Consiglio superiore di magistratura.  “Giustizia e fisco sono due questioni sulle quali noi non possiamo fare marcia indietro, perché rappresentano l’essenza della nostra azione politica – dice il vicepresidente azzurro – Chiediamo una riforma della giustizia che finalmente stabilisca la separazione delle funzioni e chiuda la stagione delle porte girevoli, e un sistema elettorale diverso per la scelta dei magistrati nel Csm, che non sia frutto di correntismo. Su questo stiamo trattando, siamo pronti a trovare un accordo”.

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