Il presidente americano Joe Biden deve tagliare il viaggio che aveva in agenda il G7 in Giappone e subito dopo il vertice sulla sicurezza dei leader del Quad – il gruppo che riunisce Stati Uniti, India, Australia e Giappone -: la presenza di Biden è richiesta urgentemente a Washington per chiudere l’accordo sul tetto al debito Usa ed evitare il default che, ammonisce la sua Segretaria al Tesoro, Janet Yellen, potrebbe scattare da giugno.
Biden tornerà, dunque, negli Stati Uniti subito dopo aver partecipato all’incontro dei Grandi: ha dovuto annullare la tappa a Sydney, portando alla cancellazione – annunciata dal premier australiano Anthony Albanese – del Quad (Quadrilateral Security Dialogue) tout-court. Con gli omologhi Fumio Kishida e Narendra Modi, rispettivamente primi ministri di Giappone e India, i quattro leader cercheranno di incontrarsi nel fine settimana durante il vertice del G7 nella città giapponese di Hiroshima, dove Albanese è stato invitato da Kishida, anche se l’Australia non è membro dei sette ‘grandi’. Biden non andrà neppure in Papua Nuova Guinea, dove sarebbe diventato, lunedì, il primo presidente degli Stati Uniti a visitare il Paese e dove era prevista la firma di due patti strategici.
Ieri, martedì 16 maggio, si è tenuto un nuovo incontro tra i leader democratici e repubblicani che non ha ancora portato a sbloccare l’impasse, anche se i commenti sono stati improntati all’ottimismo. “Le posizioni sono ancora lontane ma un accordo è possibile entro il fine settimana”, ha detto lo Speaker della Camera, Kevin McCarthy, al termine: “Abbiamo molto lavoro da fare in poco tempo”, ha aggiunto lodando comunque la decisione del presidente di nominare due responsabili delle trattative per aprire un canale diretto con la squadra di McCarthy e quindi cercare di ridurre i tempi. Biden ha chiesto al suo staff di continuare gli incontri sui nodi da sciogliere: il presidente – ha riferito la Casa Bianca – è ottimista sulla possibilità di un accordo “bipartisan e responsabile se le parti continueranno a negoziare in buona fede”.
“L’America non può andare in default. Se dovessimo farlo, sarebbe catastrofico. Sarebbe devastante per l’America e francamente per il mondo intero”, ha ammonito lo stesso Biden, in un video pubblicato sui social prima dell’incontro di martedì. Finora fredda sul tema, anche Wall Street ha iniziato a seguire la querelle con preoccupazione e temendo il ripetersi del 2011 quando S&P tagliò il rating degli Stati Uniti a causa delle tensioni sul tetto del debito.
Le parti sono lontane sulla chiusura di un accordo. I democratici hanno chiesto un aumento del tetto del debito senza condizioni, mentre i repubblicani – ricostruisce il Wall Street Journal – vogliono in cambio un taglio alla spesa pubblica. Il problema è che senza innalzamento al tetto, il Tesoro americano non potrà ricorrere di nuovo al mercato per finanziarsi. E, una volta finite le disponibilità liquide (si stima per il 1° giugno) non potrà far fronte ai suoi pagagmenti: potrebbe essere costretto a sospendere il pagamento di alcune pensioni, a trattenere o tagliare gli stipendi dei soldati e dei lavoratori federali, o a ritardare il pagamento degli interessi sul debito già emesso, il che costituirebbe un default.
Diversi i punti ancora da chiarire: per quanto tempo e di quanto aumentare il tetto del debito. I repubblicani hanno fissato la data per il marzo 2024 nel disegno di legge approvato ad aprile, mentre i democratici vogliono ritardarla fino a dopo le elezioni presidenziali.
E si discute poi di come andare a recuperare fondi: si parla di attingere ai fondi Covid-19 non spesi, di accelerazione del processo di autorizzazione dei progetti energetici, di contenimento della spesa e imposizione di requisiti lavorativi più stringenti per alcuni programmi governativi (come quello sui buoni pasto). Durante le trattative, la Casa Bianca ha respinto le proposte repubblicane di annullare parti del pacchetto sul clima, sulla sanità e sulle tasse approvato dai democratici l’anno scorso e ha sostenuto la necessità di innalzare il tetto del debito per due anni. Alcuni esponenti Dem, come la senatrice Elizabeth Warren, hanno chiarito le loro preoccupazioni riguardo ai tetti di spesa. “Sono come una ferita autoinflitta”, ha detto. Secondo i calcoli democratici, nel pacchetto previsto dal Gop – qualora andasse in porto come disegnato – circa 600.000 americani perderebbero l’assicurazione sanitaria e circa 275.000 americani al mese perderebbero l’accesso ai buoni pasto.
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