Biocarburanti HVO – Le bioraffinerie di Venezia e Gela

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La strategia di Eni per contribuire a decarbonizzare il mondo dei trasporti: integrazione verticale del business, lungo tutta la filiera, per produrre biocarburante HVO, cioè olio vegetale idrogenato, un carburante a ridotte emissioni di anidride carbonica per veicoli leggeri, camion, navi e aerei. L’HVO viene prodotto nelle bioraffinerie Eni prevalentemente da materie prime di scarto, come olii esausti da cucina, grassi animali, residui dell’industria agroalimentare, e da una parte residuale di olii vegetali. Inoltre, per assicurare l’approvvigionamento sempre più sostenibile delle sue bioraffinerie, Eni ha lanciato il progetto degli agri-hub in alcuni paesi dell’Africa: impianti in grado di estrarre olio vegetale da materie prime agricole prodotte su terreni degradati, semi-aridi o abbandonati e, quindi, non in competizione con la filiera alimentare. L’olio vegetale prodotto dagli agri-hub è destinato a essere utilizzato nelle bioraffinerie di Eni per contribuire a produrre biocarburanti HVO. Il primo progetto Eni di agri-hub è partito in Kenya nel 2021 e si estenderà in altri paesi africani (Congo, Costa d’Avorio, Mozambico e Angola), rappresentando un modello virtuoso sotto il profilo ambientale, economico e sociale sia per i piccoli che per i grandi agricoltori. Da qui al 2030, l’obiettivo di Eni è di creare un impatto positivo su almeno un milione di famiglie.

ENI

di VITO DE CEGLIA

Produrre biocarburanti utilizzando materie prime organiche come olii esausti da cucina, grassi animali, residui dell’industria agroalimentare e olii vegetali. E inoltre, in futuro, sfruttare l’enorme potenziale degli oli vegetali ottenuti dalla spremitura di semi di ricino, cotone, croton, colture resistenti alla siccità e prodotte in terreni degradati e quindi non in competizione né con la produzione alimentare, né con le risorse forestali.

Parte da qui la strategia di Eni, integrata nel proprio modello di business, per accelerare la decarbonizzazione dei trasporti, anche nei suoi ambiti cosiddetti “hard to abate” come aviazione, trasporto navale e pesante.

Bioraffinerie di Venezia e Gela

La strategia dell’azienda in Italia ha il suo cuore nelle bioraffinerie di Venezia e Gela. Quella di Porto Marghera, in esercizio dal 2014, rappresenta il primo esempio al mondo di conversione di una raffineria tradizionale in bioraffineria per la produzione di biocarburanti HVO, combustibili ottenuti da materie prime biogeniche. Nel 2019 Eni ha riconvertito anche la bioraffineria di Gela e, nel 2023, ha avviato una bioraffineria a Chalmette, in Louisiana (Stati Uniti d’America) insieme a PBF Energy.

“Oggi la capacità di lavorazione delle nostre bioraffinerie è di 1,6 milioni di tonnellate/anno, che diventeranno oltre 5 milioni di tonnellate/anno nel 2030” sottolinea Stefano Ballista, ad di Enilive (Eni Sustainable Mobility), la nuova società del gruppo che si occupa di fornire servizi e prodotti per contribuire alla decarbonizzazione del trasporto. “Al momento, gli impianti Eni utilizzano all’80% scarti e residui di origine vegetale o animale, quali gli oli usati di frittura e i grassi animali”, aggiunge Ballista.

Tecnologia Ecofining

Per la produzione di biocarburanti, decisivo è il ruolo della tecnologia Ecofining sviluppata da Eni in collaborazione con Honeywell-UOP, e grazie alla quale nelle bioraffinerie Enilive è possibile trasformare materie prime di origine biologica in biocarburanti, in particolare nel biocarburante di alta qualità HVO. Questa tecnologia prevede un processo in due fasi: nella prima, la carica di partenza viene trattata con idrogeno per eliminare l’ossigeno e altre impurezze; mentre nella seconda, sempre con il supporto dell’idrogeno, si “riordinano” le paraffine per migliorare le proprietà a freddo del prodotto finale. Il risultato è il biocarburante HVO. Anche la bioraffineria di Chalmette utilizza la tecnologia Ecofining. “Enilive sta studiando la possibile realizzazione di ulteriori bioraffinerie: una all’interno del sito industriale Eni di Livorno, una in Malesia e una in Corea del Sud”, puntualizza Ballista.

Il biocarburante HVO ottenuto nelle bioraffinerie può essere commercializzato sia in purezza (come HVOlution, HVO 100%) che in miscela (come Eni Diesel+, con componente HVO al 15%).

Per contribuire alla decarbonizzazione dei trasporti aerei, oggi Eni commercializza il Jet A1+Eni Biojet, realizzato nella raffineria di Livorno distillando le bio-componenti prodotte nella bioraffineria di Gela grazie a Ecofining. L’Eni Biojet è il Saf (Sustainable aviation fuel) che contiene il 100% di componente biogenica ed è idoneo ad essere utilizzato in miscela con il jet convenzionale fino al 50%. Nell’ambito del trasporto aereo Eni ha siglato accordi con Ita, Dhl e Kenya Airways.

Filiere di agri-feedstock

Eni ha firmato accordi di lungo periodo in sette paesi africani – Kenya, Congo, Angola, Costa d’Avorio, Mozambico e Ruanda – e ha avviato sperimentazioni e studi di fattibilità in altre nazioni, tra cui Italia e Kazakistan – con l’obiettivo di sviluppare filiere di agri-feedstock: cioè, un’agricoltura industriale orientata alla produzione di oli vegetali destinati alla bioraffinazione.

Riduzione emissioni CO2

Intanto, nella rete delle stazioni Enilive è disponibile HVOlution, il primo biocarburante prodotto con 100% da materie prime rinnovabili ai sensi della Direttiva Ue 2018/2001 “RedII”.

Sempre ai sensi di questa direttiva, l’utilizzo di HVO in purezza consente una riduzione delle emissioni di CO2 su tutta la filiera, rispetto al fossile di riferimento, di percentuali che vanno dal 60 al 90%, a seconda della carica utilizzata per la loro produzione. Oggi il biocarburante HVOlution è già in uso da parte di primari operatori della logistica come il gruppo Spinelli, Lannutti e Fercam. Eni ha avviato test su autobus, mezzi pesanti e treni con 100% HVO che stanno dando ottimi risultati. In particolare, per quanto riguarda il trasporto ferroviario, a luglio ha viaggiato tra Sibari e Reggio Calabria, andata e ritorno, per circa 700 chilometri e 13 ore di servizio, il primo treno del gruppo FS Italiane alimentato esclusivamente con HVO in purezza fornito da Enilive.

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