Bollette, nuovo bonus famiglie. Lite Draghi-Lega sui balneari

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ROMA — Un nuovo bonus per le famiglie più a basso reddito, per reggere l’urto di un autunno difficile. È la novità che Mario Draghi potrebbe inserire nel decreto Aiuti ter, il nuovo provvedimento di emergenza che il Consiglio dei ministri varerà questa mattina. L’ipotesi è spuntata solo nelle ultime ore sul tavolo di Palazzo Chigi: si tratterebbe di un meccanismo simile al bonus anti-rincari da 200 euro dato a luglio a lavoratori e disoccupati con reddito inferiore ai 35mila euro. Secondo le stime che trapelavano ieri l’importo dell’assegno stavolta dovrebbe essere inferiore, intorno ai 100 euro. Solo stamane però si capirà se la misura entrerà nel decreto, con quale platea e quale portata. Anche perché per far quadrare i conti il governo dovrà forse decidere di rinunciare a un altro intervento pensato per le famiglie: allargare la platea del bonus sociale che azzera i rincari in bolletta, alzando l’Isee da 12mila a 15mila euro.

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Il decreto arriverà alle 11 in Cdm dopo il voto all’unanimità della Camera, ieri, alla relazione che autorizza il governo a usare 6,2 miliardi di maggiori entrate per finanziarlo. Quei fondi si sommeranno ad altri risparmi e a risorse da crediti d’imposta di vario tipo non utilizzati. E permetteranno di stanziare oltre 13,5 miliardi per le nuove misure. O anche di più, se davvero, come ipotizzavano ieri alcune fonti, il governo decidesse in extremis di aumentare la tassa sugli extraprofitti, il prelievo sulle aziende produttrici di energia che finora non ha portato gli incassi stimati. È difficile però che l’intervento si faccia. Ed è assai difficile anche che si metta in atto a livello nazionale una separazione tra i prezzi del gas e dell’elettricità per abbassare le bollette. Al Tesoro hanno lavorato al meccanismo, ma è complessa perché il mercato è europeo: bisognerà attendere che agisca l’Ue.

Quanto alle misure, nel nuovo decreto Aiuti dovrebbero arrivare risorse per sanità, enti locali, sport e, su proposta del ministro Andrea Orlando, fondi per il terzo settore. Ci sarà poi un importante sostegno alle imprese, con nuove rateizzazioni delle bollette e la proroga e il rafforzamento fino a fine anno dei crediti d’imposta per l’energia, anche alle piccole attività con contatore di 4,5 kw. Misure cui si sommerà il decreto di Roberto Cingolani per vendere a prezzi calmierati — 210 euro per megawattora — l’elettricità da rinnovabili a imprese energivore e pmi.

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In Cdm dovrebbe arrivare — non è detto passi — anche la norma anti-delocalizzazioni di Orlando e Giorgetti. E Draghi porterà in approvazione i primi decreti attuativi della riforma della concorrenza, legata al Pnrr. Il premier evita per ora di intervenire sulla messa a gara delle spiagge, cui si oppone il centrodestra, ma porta in Cdm i decreti legislativi per liberalizzare i servizi pubblici locali e mappare tutte le concessioni. Ma «se si fa la mappatura, mi dimetto», ha annunciato ieri all’Ansa il ministro leghista Massimo Garavaglia. Lamenta di non essere stato informato e chiede lo stop all’intervento. Perché tra le concessioni da mappare ci sono anche le spiagge. Il solo nominarle, agita i balneari a pochi giorni dal voto. Ma il premier sembra voler andare avanti. 

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