Bologna, nuovo record di contagi: 768. Il sindaco: “Siamo da zona rossa, decidere in fretta”

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BOLOGNA – Sono 768 i nuovi contagi in provincia di Bologna, quasi un terzo del totale in Emilia-Romagna. Un dato altissimo, così come quello dei ricoveri negli ospedali, che preoccupa il sindaco Virginio Merola: “Per quanto riguarda la Città metropolitana siamo a un passo dalla zona rossa”, dice, ospite di Start su Sky TG24. “Abbiamo preso un provvedimento ‘arancione scuro’ (partito sabato scorso, ndr) – aggiunge – ma dalla nostra Asl al nostro sistema ospedaliero ci segnalano che la situazione ricoveri sta aumentando in modo notevole e che il peggio deve ancora avvenire. Penso che da qui a venerdì dovremo valutare ulteriori restrizioni”.

I numeri dicono che la provincia di Bologna sarebbe già “zona rossa”, e per questo il sindaco sta dicendo alla Regione di “decidere in fretta. Bisogna decidere in fretta – ha aggiunto a “L’aria che tira” su La7 – per riuscire a diminuire la pressione sugli ospedali”. Merola ha ricordato che la media di casi è di 417 su 100mila persone, con 22 comuni sopra la media e 12 oltre i 500 casi. “Per salvaguardare la nostra sanità è urgente prendere un provvedimento. Prima facciamo meglio è: sono gli ultimi episodi, dobbiamo stringere tutti i denti”. Rispetto alle frasi di Bonaccini della scorsa settimana, sull’ipotesi di apertura di ristoranti alla sera, quell’affermazione “riguarda una situazione di tranquillità, ma non siamo così”, ha detto Merola.

L’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini spiega: “Abbiamo adottato un provvedimento ulteriormente restrittivo, entrato in vigore sabato. Per quanto riguarda l’aspetto sanitario non escludo mai nulla, la situazione va monitorata ora per ora. Il metodo resta lo stesso: un’analisi da parte delle aziende, un confronto con gli amministratori e poi la valutazione. Non sappiamo ancora quantificare l’efficacia del provvedimento adottato due giorni fa”.

L’Rt è a 1.35. Se fosse un dato regionale, sarebbe da zona rossa. Il Sant’Orsola ha sospeso gli interventi chirurgici programmati, l’Ausl li ha ridotti del 50% all’ospedale Bellaria e del 40% al Maggiore. In queste ore sono 850 i pazienti ricoverati negli ospedali provinciali e si lavora per mettere a disposizione mille posti letto. “Stiamo vivendo una fase vicino a quella di inizio pandemia, come la primavera di un anno fa. Siamo tornati a quel tragico inizio film”, dice il direttore generale dell’Ausl Paolo Bordon.

“Peggio della prima ondata: adesso serve il lockdown”

Merola: medici di famiglia? Serve velocità

“Sul piano dei vaccini è bene aver individuato la Protezione civile e forse – puntualizza Merola – è da riconsiderare la scelta che alcune regioni hanno fatto di affidarsi ai medici di famiglia, non perché non siano competenti, ma perché abbiamo bisogno di celerità, di velocità”. A Bologna “abbiamo allestito nella nostra fiera un padiglione enorme per fare i vaccini, siamo prontissimi a farli nei tempi dovuti”.

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