Bolzano, trovato un paio di scarponcini vicino al luogo dove Benno avrebbe gettato i corpi dei genitori

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BOLZANO – Un paio di scarponcini da trekking. Sulla riva del fiume. “Al 99,9% sono di Peter Neumair”, dice una fonte inquirente. I carabinieri che insieme ai vigili del fuoco e alle squadre specializzate in ricerche stanno setacciando da più di un mese il corso dell’Adige hanno trovato le calzature un centinaio di metri prima del ponte Ischia-Frizzi, a Vadena. E’ il nuovo, importante particolare che emerge dall’inchiesta sull’omicidio di Peter Neumair e Laura Perselli, i due insegnanti di Bolzano uccisi e fatti sparire – secondo la procura – dal figlio Benno tra il 4 e il 5 gennaio scorso (quasi certamente tra le ore 21 e le ore 22 del 4 gennaio). Gli scarponcini erano buttati lì, sul terriccio che dalla strada degrada verso le sponde del fiume dove il 30enne accusato di duplice omicidio e occultamento di cadavere, ora rinchiuso in carcere, avrebbe gettato i corpi dei genitori (il cadavere della madre è stato ritrovato sabato mattina) prima di recarsi a Ora a casa dell’amica Martina Alegre dove il presunto assassino ha trascorso quella notte.

(ansa)

Il ritrovamento delle calzature quasi certamente appartenute al padre di Benno è un ulteriore tassello che si incastra nel mosaico messo assieme dai magistrati: perché è sul ponte della discarica Ischia-Frizzi che, nei giorni scorsi, era stata trovata la traccia “regina”: una macchia di sangue ritenuta compatibile con il Dna di Peter Neumair. Traccia subito finita, insieme a decine di reperti, a Parma nei laboratori del Ris dei carabinieri. La traccia ematica – dal colore marroncino – era sotto la neve. Depositata a ridosso del parapetto del ponte. Dopo averla “cristallizzata”, i carabinieri hanno iniziato a concentrare le indagini sull’Adige e sulle sue rive. Il sangue del papà di Benno ha guidato gli investigatori. Ed è passando e ripassando al setaccio i tratti precedenti e successivi al ponte che sono saltati fuori gli scarponcini.

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Come e perché sono finiti lì? Chi li ha buttati, credendo magari di farli finire nel fiume? I pm Federica Iovene e Igor Secco sono convinti che tra le 21 e le 22 del 4 gennaio  Benno Neumair si sia liberato dei corpi dei genitori gettandoli nel fiume: li avrebbe prima caricati sulla Volvo nera di famiglia per portarli via dalla casa di via Castel Roncolo. Ora: che cosa raccontano quelle calzature rinvenute 100 metri prima del fiume? Gli inquirenti se lo stanno chiedendo. Si ragiona su alcune ipotesi. Una: Benno potrebbe avere sfilato gli scarponcini al padre per poi gettarli giù sotto nel fiume prima di raggiungere il punto dove poco dopo si sarebbe liberato dei corpi. E se così fosse: li ha dispersi nel buio scendendo dall’auto o magari con l’auto in corsa? Altra ipotesi: nel “buco” che non torna negli orari del percorso di Benno da Bolzano a Ora (ne abbiamo scritto: ci sono le telecamere che inquadrano la Volvo a Bolzano e a Laives; i telefoni dei genitori si spengono simultaneamente tra le 21 e le 22, così come si zittisce il cellulare del figlio che dice di avere fatto una deviazione/pausa per fumarsi una canna vicino a un laghetto), il presunto omicida potrebbe in teoria avere provato a spingere il padre senza vita nel fiume in un punto precedente. Quello dove sono stati trovati gli scarponcini. Chissà. Sta di fatto che la distanza – molto ravvicinata – tra le calzature e il sangue di Peter Neumair sembra formare un incastro di notevole rilievo investigativo.

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Per recuperare altri tasselli “validi” quattro giorni fa i Ris erano tornati nella casa dei Neumair in via Castel Roncolo: un nuovo sopralluogo nelle cantine degli appartamenti (due: quello dove Benno viveva con i genitori, e quello adiacente dove il 30enne istruttore di fitness avrebbe dovuto trasferirsi). Zero. Da Bolzano i carabinieri hanno ripreso a scandagliare l’Adige: droni, elicotteri, mezzi subacquei, decine e decine di uomini. Sul ponte Ischia-Frizzi hanno fatto anche simulazioni con dei manichini. Per ricostruire la dinamica dei due cadaveri finiti nel fiume. Laura Perselli è stata ritrovata con addosso i vestiti che indossava quel 4 gennaio ed alcuni effetti personali: il riconoscimento è stato fatto dalla figlia Madè – sorella di Benno – e da Zia Stefania, sorella della vittima. Ora si continuerà a cercare Peter. Per ora sono state trovate le scarpe.

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