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Bonomi attacca Orlando: “Propaganda anti-impresa”. Replica del Pd: “Hanno avuto 115 miliardi di aiuti”

Roma. Sale il livello dello scontro tra Carlo Bonomi e il Partito Democratico. Come già avvenuto in più di una occasione nelle scorse settimane, il presidente di Confindustria ha attaccato gli esponenti del Pd al Governo, in particolare il ministro del Lavoro Andrea Orlando. In una intervista al sito Huffington Post, Bonomi ha dichiarato che continuare a parlare di licenziamenti su Whatsapp “è pura propaganda anti-impresa. Una delle tante narrazioni a fini politici che di fatto non ha alcun fondamento”.

Questo l’attacco diretto, che poi Bonomi ha esplicitato: “Sono certo che sia il ministro del Lavoro Orlando e sia la sottosegretaria Todde, che ha la delega alle crisi d’impresa, sappiano bene che la legge vigente non prevede questa modalità di licenziamento, ma precise modalità di informazione e confronto con sindacati e lavoratori. Non sarò certo io a dire al Presidente Draghi ciò che deve o non deve fare, perché lo sa e lo fa benissimo. Mi limito a constatare che siamo costretti a commentare misure che purtroppo continuiamo ad apprendere dai giornali. Il ministro Orlando dichiara che vuole fare un lavoro comune. Bene. E poi? Annuncia che porterà una bozza in Consiglio dei ministri. Così non va”.

Bonomi ha poi voluto rimarcare le sue critiche elecando quelle che – a suo dire – sarebbero le prove dell’atteggiamento “anti-impresa” del ministro Orlando: “Io non critico mai le persone, sto al merito dei provvedimenti. In questo caso i provvedimenti che ha fatto il ministro. Prima ha fatto passare in Consiglio dei ministri sul blocco dei licenziamenti una misura che Palazzo Chigi ha dovuto correggere, poi ha annunciato la riforma degli ammortizzatori sociali e ancora non l’abbiamo vista, ora annuncia una bozza del decreto anti-delocalizzazioni ma, a giudicare dal dibattito all’interno del Governo, evidentemente non è quella che andrà in Consiglio dei ministri. Questi sono fatti, non critiche alla persona”.

Anche se non è la prima volta che Bonomi avanza questo tipo di polemica, questa volta il Pd ha alzato un muro per difendere da un lato Orlando e dall’altro per replicare e mettere sotto accusa Bonomi, accusandolo quanto meno di ingratitudine. Lo ha fatto il senatore Antonio Misiani, responsabile economico del Pd. Dapprima ha sottolineato come “con le polemiche, il vittimismo e le lamentazioni non faremo passi in avanti”. Poi ha ricordato al numero uno degli industriali che “in due anni i governi Conte-bis e Draghi hanno stanziato per le imprese 115 miliardi tra aiuti diretti, sgravi fiscali e misure di settore. Altri 32 miliardi sono stati destinati agli ammortizzatori sociali e ad alcune misure di decontribuzione. Le imprese hanno inoltre usufruito di 216 miliardi di crediti erogati con garanzia dello Stato“.

Per il vicesegretario del Pd, Giuseppe Provenzano Bonomi “invece di rivolgere attacchi sguaiati al ministro del Lavoro Orlando, si preoccupi di chiedere alle imprese di rispettare l’accordo sui licenziamenti sottoscritto con i sindacati davanti al presidente Draghi e gia’ tradito in diversi casi”.

Anna Ascani, sottosegretaria allo Sviluppo economico e Vice Presidente Pd si è detta “esterefatta” degli attacchi a Orlando. “Bonomi nella sua intervista finisce per contrapporre gli interessi dei lavoratori e quelli dell’impresa, avvallando la logica che sostiene di voler combattere. Per noi le due cose possono solo andare insieme. Per noi – continua – e per la nostra Costituzione il lavoro è nucleo fondante della società e l’impresa ha un ruolo cruciale insostituibile”.



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