Bose, la replica di Enzo Bianchi: “Mi impongono un trasferimento disumano”

Pubblicità
Pubblicità

Il fondatore della Comunità di Bose Enzo Bianchi esce dal silenzio e in un lungo comunicato fa sapere che erano state poste per il suo trasferimento condizioni “disumane ed offensive della dignità” sua e dei confratelli che lo avrebbero accompagnato nella nuova destinazione di Cellole in Toscana. Il Papa, prima di partire per l’Iraq, aveva visto il delegato pontificio e il priore di Bose confermando la validità del loro operato e dunque la richiesta di allontanamento di Bianchi.

Comunità di Bose, papa Francesco interviene di persona per sanare la situazione

Il decreto del delegato pontificio ingiungeva a Bianchi “di trasferirsi a Cellole senza sapere né identità né numero dei fratelli e delle sorelle che sarebbero andati a vivere con lui. Nel contratto di comodato – rende noto lo stesso Bianchi – si prevede che l’Associazione Monastero di Bose, nel suo rappresentante legale fratel Guido Dotti, può cacciare da Cellole in ogni momento, su semplice richiesta e senza motivarne le ragioni, fratel Enzo Bianchi e quanti vi risiedono con lui. Il contratto di comodato d’uso concede gli edifici del priorato di Cellole stralciando però intenzionalmente i terreni annessi all’edificio e necessari per la coltivazione, per l’orto e per la provvigione dell’acqua durante l’estate. Si dichiara che ai monaci e alle monache di Bose che vivranno a Cellole è vietato non solo fare riferimento a Bose, ma anche affermare di condurre vita monastica o cenobitica: potranno semplicemente definirsi come coloro che danno assistenza a fratel Enzo Bianchi, pertanto ridotti a meri ‘badanti'”, denuncia ancora Bianchi spiegando le motivazioni per le quali è rimasto a Bose e definendo queste condizioni “disumane”.

“Enzo Bianchi deve lasciare la Comunità di Bose”: interviene il Papa sulla vicenda del monastero nel Biellese

Bianchi scrive anche: “Dall’inizio di febbraio, ho ricominciato la ricerca di una dimora in cui poter vivere la vita monastica e praticare l’ospitalità come sempre ho fatto tutta la mia vita a Bose: alla mia vocazione non intendo rinunciare. Non ho nulla in più da comunicare almeno per ora. Giudicate voi!”.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *