Brunetta: “Mobilità anche per i dirigenti, e la metà dei posti aperti ai professionisti esterni”

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TRENTO – Niente più quiz generalisti che avevano favorito la formazione dell’esercito dei concorsisti “specializzati”, concorsi della dirigenza aperti per il 50% anche alle professionalità esterne, piano unico annuale delle performance con premi per i più bravi dal momento che sarà sbloccata a brevissimo la contrattazione di  secondo livello: intervenendo in videocollegamento al Festival dell’Economia il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta annuncia in anteprima i contenuti del decreto reclutamento, che a breve verrà approvato dal Consiglio dei ministri, slittato alle 17 di oggi.

Brunetta rivendica con forza anche la scelta di aver soppresso le soglie minime di smart working: “Se non avessi provveduto con decreto in questo momento ancora la metà dei dipendenti della Pubblica Amministrazione sarebbero in smart working. – dice – Io non ho nulla contro il lavoro da remoto, ma bisogna pensare innanzitutto alla soddisfazione dei cittadini, dalle famiglie alle imprese, sappiamo tutti che ci sono migliaia di pratiche burocratiche ancora da smaltire, che si sono accumulate nell’anno della pandemia”.

Le assunzioni saranno centinaia di migliaia, conferma il ministro, ma “non sarà un’infornata”. E ribadisce che le assunzioni a tempo determinato per gli esperti del Pnrr sono tali “perché ce lo chiede l’Europa”: il riferimento è alla polemica con la Ragioneria dello Stato, contraria alla formazione di nuovo precariato nella Pubblica Amministrazione. “Il Pnrr finanzia solo per il periodo della sua vigenza – spiega – e non può che finanziare dei contratti a termine e non dei ruoli”.

Il ministro conferma anche che il decreto reclutamento istituirà un piano unico, che sostituirà i tanti piani che i dirigenti devono presentare, da quello delle performance a quello sullo smart working, e che, anche grazie all’attuazione del decreto Semplificazione, che costituisce un altro dei pilastri della riforma della Pubblica Amministrazione, non verranno più richiesti ai cittadini documenti che hanno già fornito.

L’unificazione delle banche dati, poi, renderà possibile anche nel giro di pochi mesi (“non sopporto più quei politici che promettono le cose tra un anno, o tra due anni”, ha scherzato) ottenere documenti semplici come la carta di identità elettronica, che, ha ammesso, “ancora è un miracolo”.

Ancora a poche ore dal Consiglio dei ministri, tuttavia, circolano diverse bozze del decreto, e molti esponenti politici non nascondono la loro contrarietà alla “bozza Brunetta”, in particolare sui criteri di reclutamento che il ministro difende perché “favoriscono chi ha una specializzazione adatta al posto messo a concorso”, ma secondo i Cinquestelle “tarpa le ali alle legittime aspettative dei giovani che si propongono come effettive ‘forze fresche’ per la Pubblica Amministrazione di oggi e domani”.

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