Bruno Conti in panchina, guiderà la Roma per la sfida contro la Salernitana al posto dello squalificato Mourinho

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Diciotto anni dopo l’ultima volta Bruno Conti tornerà sulla panchina della Roma. Sarà lui ufficialmente l’allenatore dei giallorossi domenica prossima contro la Salernitana e la settimana successiva contro il Verona. Priva per squalifica del tecnico José Mourinho (stop di 10 giorni per le offese a Chiffi), del vice Foti e di altri due collaboratori, la società giallorossa ha chiesto e ottenuto una deroga per l’ex campione del mondo e bandiera del club, attualmente coordinatore tecnico delle attività relative alle rappresentative che vanno dalla Under 14 alla Under 10. È l’unico nei ranghi romanisti ad avere il patentino Uefa A, fondamentale per ricevere la delega che gli consentirà di sedere in panchina.

Squadra diretta da Rapetti

Quella di Conti sarà una presenza formale, perché a dirigere la squadra sarà il preparatore atletico Stefano Rapetti, come già fatto durante tutto il precampionato. Rapetti è uomo fidato di José Mourinho che lo ha voluto con sé ai tempi del Triplete con l’Inter e durante l’avventura al Manchester United. Da tre anni a Roma con lo Special One, gode della massima fiducia del portoghese e dei calciatori. È lui a guidare gli allenamenti atletici a Trigoria e sarà lui nelle prime due giornate a prendere le decisioni dalla panchina. Ovviamente sempre connesso con lo squalificato Mourinho.

Il percorso di Conti e il precedente del 2004-2005

Ma fuori dalle regole Figc, il ritorno di Bruno Conti in panchina sarà l’ennesimo atto d’amore di Marazico per la sua Roma. In questa stagione festeggerà i cinquant’anni in giallorosso. Arrivato nell’estate del 1973 dalla sua Nettuno e “strappato” al baseball, Conti ha dedicato la sua vita alla Roma. Da giovane talento, a capitano, campione d’Italia e del Mondo, fino alla trentennale carriera di responsabile del settore giovanile giallorosso e talent scout di generazioni di calciatori. Praticamente tutti i ruoli, tranne l’allenatore: “Mi piaceva allenare – ha raccontato tempo fa – Una volta appesi gli scarpini al chiodo, feci i corsi all’Acqua Acetosa e a Coverciano. La Roma mi chiamò e mi affidò il gruppo del ‘79-’80”. Era l’inizio degli anni ‘90, la sua carriera sulla panchina durò un attimo. “La società mi chiamò poco dopo per affidarmi il settore giovanile. Mi piaceva allenare, ma non potevo dire di no alla Roma. Così, mi sono calato in questo ruolo e mi sono tolto parecchie soddisfazioni”. Decine di calciatori scoperti e lanciati, su tutti Totti e De Rossi. Mai più la panchina. Fino alla stagione 2004-2005, quella dei famosi quattro allenatori: Prandelli, Voller, Delneri e appunto Bruno Conti. Anche lì nell’emergenza Marazico risponde presente. Una stagione maledetta per la Roma, che fu invischiata nella lotta per non retrocedere fino alla penultima giornata. Salvata da un gol di Cassano a Bergamo. L’abbraccio tra i due rimane l’immagine della sofferenza di una stagione che lo stesso Conti ricorda malvolentieri. Ma la Roma è la Roma e non si può dire di no. Anche adesso, diciotto anni dopo l’ultima volta. Se lo Special One chiama, Marazico risponde.
 

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