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Calcio, Superlega: così hanno tramato i sei ribelli della Premier. Ferguson: “Fermatevi”

LONDRA – I giocatori coinvolti “in questo progetto subito fuori dalle coppe, dagli Europei, dai Mondiali, da tutto”. E poi: “Vogliono distruggere il calcio inglese e l’essenza di questo sport, fermatevi prima che i danni siano irreparabili”, urlano da Londra. La Fifa, la Uefa e i massimi campionati europei, tra cui la Serie A e il più bello e ricco del mondo, la Premier League, stanno scatenando ogni minaccia e tutta la loro furia dopo le indiscrezioni di una Superlega europea, i cui piani ufficiali potrebbero essere annunciati già stanotte. Voci, quelle di un campionato con le massime squadre europee stile Nba, di cui di parla da mesi, ma ora la loro concretizzazione sarebbe imminente, secondo Sky News. 

Scende in campo la Fifa, ora la Superlega europea può diventare realtà

Sei club dall’Inghilterra

La Premier League ne verrebbe letteralmente dissanguata, perché tra i dodici club europei ribelli, pronti allo strappo per farsi il loro ricco campionato, ce ne sarebbero ben sei: Manchester United, Liverpool, Manchester City, Arsenal, Chelsea e Tottenham, insieme alle italiane Juventus, Milan, Inter e alle spagnole Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid. Le prime sei sono il gotha del calcio inglese che così attuerebbero una clamorosa secessione dal campionato di calcio più affascinante e proficuo del globo, rendendolo molto meno influente. “Chiediamo a tutti gli amanti del calcio, tifosi e politici, di unirsi a noi nella lotta contro un progetto del genere se dovesse essere annunciato”, esorta un comunicato dalla Premier League scritto insieme alle autorità sportive di Italia, Spagna e internazionali, tra queste Serie A, Liga, Fifa e Uefa. “Questo persistente interesse personale di pochi va avanti da troppo tempo. Quando è troppo è troppo”. La Premier League ha poi aggiunto un altro attacco contro i club ribelli e il loro “progetto cinico” che sfiderebbe ogni valore e morale del calcio: “Condanniamo ogni proposta che attacca i principi della competizione aperta e del merito sportivo, i quali sono il cuore della piramide calcistica inglese ed europea”, si legge. “Con le regole attuali, i tifosi di qualsiasi club in Inghilterra e in Europa possono sognare, con la loro squadra, di diventare i più grandi e giocare contro i migliori. Il progetto di Superlega europea, invece, distruggerebbe questo sogno”. Anche il partito laburista, si è scagliato contro e si è detto “molto preoccupato”, come contrario si è dimostrato il ministro della Cultura Oliver Dowden.

“Accordo Eca-Uefa sui diritti tv”, altro passo verso la Superlega

La Premier League: “Dissociatevi prima di commettere danni irreparabili”

Sembra già una corsa contro il tempo, per non finire dissanguati. L’amministratore delegato della Premier League, Richard Masters, ha scritto parole durissime a tutti i venti club del campionato: “Questo progetto non potrà essere lanciato senza l’assenso delle società di calcio inglesi. Esortiamo tutti i club coinvolti nella Superlega a dissociarsi immediatamente prima di commettere danni irreparabili”. Continua Masters: “Non sosteniamo un progetto simile, e mai potremo farlo. La Premier League ha regole chiare, condivise da tutti i club, e vieta a chiunque di partecipare a competizioni non riconosciute ufficialmente”.

La Bbc: asse Agnelli-Gazidis-United

Secondo la Bbc, la Juventus di Andrea Agnelli, che è anche presidente la European Club Association (Eca) che rappresenta 200 squadre in Europa, il vicepresidente del Manchester United Ed Woodward e il gran capo del Milan, Ivan Gazidis, sarebbero stati i tre protagonisti che avrebbero più spinto nelle ultime settimane per riformare la Champions League, con un girone iniziale più ampio (10 partite invece di sei), il controllo da parte dei club della distribuzione e del ricollocamento dei ricchissimi diritti tv e sponsor (business da 3,7 miliardi di euro) e alcune “wild-card” per far partecipare club blasonati che in un’annata particolare non sono riusciti a guadagnarsi la qualificazione alla coppa dalle Grandi orecchie, la più prestigiosa d’Europa. Tuttavia, negli ultimi giorni questi club avrebbero rotto con le autorità del calcio continentale, scatenando la furia del presidente Uefa Aleksander Ceferin.

European Premier League già nel 2022-23?

Negli ultimi mesi si sono rincorse le voci di una rivoluzione epocale e “imminente” per il calcio europeo, cosa che ha attirato anche molti critici e tradizionalisti contrari a quello che considerano un declassamento del calcio in ambito nazionale. Lo scorso ottobre Sky News aveva riportato che le trattative tra i grandi club erano già piuttosto avanzate, tanto che non sarebbe impossibile una Superlega, anzi “European Premier League” già la chiamano oltremanica, già dalla stagione 2022-2023. Un’accelerazione dovuta innanzitutto alla crisi del Covid, perché la pandemia ha dissanguato le casse soprattutto dei club principali. Tra i vari finanziatori della Superlega ci sarebbe la celebre banca americana JP Morgan, che sarebbe già al lavoro per mettere insieme almeno 6 miliardi di euro e lanciare la European Premier League. Tutti prestiti che verrebbero ripagati dai diritti tv che la Superlega genererà.

Ferguson: “Rinnegati settant’anni di storia”

Ma in Inghilterra a scagliarsi contro i club ribelli non sono solo le istituzioni ma anche una leggenda come Sir Alex Ferguson, storico allenatore del Manchester United che oggi è una delle squadre che invece spinge fortissimamente per la Superlega: “Sarebbe una mossa che rinnegherebbe 70 anni di storia del calcio europeo. I tifosi amano la Champions League così com’è, con quelle sue notti speciali”, ha detto il 79enne Sir Alex alla Reuters, “io ho giocato nel Dunfermline negli anni Sessanta e ho vinto una Coppa delle Coppe allenando addirittura l’Aberdeen, che per un club così piccolo scozzese è stato come scalare l’Everest. L’Everton sta spendendo 500 milioni di sterline per costruire un nuovo stadio ed essere sempre in Champions League. I tifosi amano il calcio così com’è”. Ancora più critico e furioso uno dei giocatori simbolo di Sir Alex, quel Gary Neville capitano del suo Manchester United: “È uno scandalo assoluto. Lo United e altre cinque squadre inglesi hanno firmato una cosa del genere, andando contro la Premier League. Dovrebbero punire tutti i club ribelli con squalifiche e punti in meno in classifica. Queste squadre dovrebbero soltanto vergognarsi”.



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