Tinto Brass è netto e lo dice chiaramente: “Prendo le distanze dalla versione del film Caligola che sarà proiettata al Festival di Cannes”. Aggiungendo all’Ansa anche il motivo: “Dopo numerose e infruttuose trattative che si sono susseguite nel corso degli anni, prima con la Penthouse e poi con altre figure poco chiare per montare il materiale da me girato e che era stato rinvenuto negli archivi della Penthouse, è stata realizzata una versione alla quale non ho preso parte e che sono convinto non rispecchierà la mia visione artistica”.
Il regista, oggi novantenne, si riferisce al suo film del 1979, scritto da Gore Vidal, che passerà nella sezione Classic del festival in una versione della durata di due ore e cinquantatré minuti, spiegando che “come noto il montaggio conferisce al film il mio stile personalissimo e se non posso montare il mio film non ne riconosco e non ne ho riconosciuto la paternità. Di Caligola esistono numerose versioni montate da altri, tra cui quella di Bob Guccione, ma nessuna corrisponde al mio progetto originario.Il pubblico di Cannes sarà quindi tratto in inganno dall’uso arbitrario del mio nome. Per ora non aggiungo altro. Della questione si stanno occupando i miei avvocati”.
La moglie Caterina Varzi sottolinea che si tratta di “un film che ci ha dato sempre diversi problemi, ci sono state tante trattative con la Penthouse dove è stato rinvenuto questo materiale e montato non da lui. L’avvocato Michele Lo Foco ha sostenuto il fatto che non si potesse e dovesse sfruttare il suo nome, ma non c’è stato nulla da fare”. Varzi fa poi notare: “Ma quello che sta succedendo ultimamente è davvero strano, mi stanno arrivando delle strane e incomprensibili telefonate dalla Francia di persone che mi parlano di questa operazione. Non solo mi arrivano anche email dello stesso tenore. Una cosa che mi ha fatto pensare che ci sia forse una volontà da parte di questi sconosciuti di fare così per provocare una reazione da parte di Tinto che susciti una polemica, che crei interesse mediatico verso questa nuova versione di Caligola che passa in questa edizione del Festival di Cannes”.
Alla realizzazione del film parteciparono – a parte la sceneggiatura di Vidal (Ben-Hur) – il montatore Nino Baragli, che lavorò anche con Pier Paolo Pasolini e Sergio Leone, per le scenografie e i costumi il due volte premio Oscar Danilo Donati, storico collaboratore di Pasolini, Fellini. Nel cast c’erano poi Malcolm McDowell e i premi Oscar Peter O’Toole (Lawrence d’Arabia) e una giovanissima Helen Mirren.
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