Campidoglio, Bertolaso: “Non mi candiderò a sindaco di Roma”

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“Non mi candiderò a sindaco di Roma. Sono qui in Lombardia, sto facendo il vaccinatore, mi pare che basti e avanzi. Per il resto abbiamo già dato”. Dall’hub di CremonaFiere, Guido Bertolaso ha ribadito la sua indisponibilità a scendere in campo come candidato sindaco del centrodestra. Un modo, l’ennesimo, per sfuggire a un accerchiamento che, nelle ultime ore, sia da Forza Italia, sia dalla Lega, si era fatto sempre più pressante.

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“Guido Bertolaso non è solo il migliore candidato che il centrodestra può presentare ma è anche l’unico che ha la certezza di vincere anche al secondo turno”, aveva detto poco fa il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, a margine dell’incontro all’ambasciata austriaca a Roma con il ministro federale austiaco, Karoline Edstadler. E anche Matteo Salvini, nei giorni scorsi, aveva confermato di voler puntare sull’ex capo della Protezione civile. Un modo per piazzare una bandierina anche nei confronti dei Fratelli d’Italia d’Italia di Giorgia Meloni, da sempre molto più tiepida rispetto a una candidatura che sa di già visto.

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Bertolaso, infatti, si era già candidato nel 2016 al Campidoglio per una brevissima parentesi di campagna elettorale conclusa quando Silvio Berlusconi e Forza Italia decisero di puntare su Alfio Marchini. In quei pochi giorni da candidato, però, Bertolaso scivolò su una gaffè proprio su Meloni, candidata anche lei e all’epoca incinta di suo figlio. “Meloni deve fare la mamma”, disse in sintesi l’ex capo della protezione civile. Un’uscita che Meloni non ha mai digerito e che potrebbe essere alla base della sua freddezza nei confronti di Bertolaso. Al voto, però, mancano ancora molti mesi durante i quali Salvini ha già detto che spera di convincere il suo candidato preferito ad accettare di correre per Roma. In stand by restano i nomi usciti in questi giorni, da Francesco Rocca, numero uno della Croce Rossa, ad Andrea Abodi, ex presidente della Lega di Serie B.

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