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Cannabis, ancora polemiche. Gasparri: “La legalizzazione non passerà mai”. Pierantoni (M5S): “Destra cieca”

Il dibattito sulla liberalizzazione della cannabis continua, soprattutto anche dopo la conferenza nazionale sulle dipendenze di Genova, un appuntamento tornato dopo 12 anni di assenza. Il governo si è spaccato su un argomento da sempre molto divisivo. E ieri come oggi il mondo della politica è tornata a schierarsi tra favorevoli e contrari. La ministra forzista Mariastella Gelmini, il senatore azzurro Maurizio Gasparri, la senatrice Udc Paola Binetti, ma anche il sottosegretario alla Salute Andrea Costa (Noi con l’Italia), sono tutti per il ‘no’: “Non verrà mai liberalizzata”, avvertono. Dall’altra parte, per il ‘sì’, ci sono il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, il segretario di Più Europa e Sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, e l’esponente pentastellato Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera, che punta il dito contro la destra “cieca e totalitarista su questo tema che aspetta, invece, una ventata di modernizzazione. Non si tratta affatto di consentire ‘libertà di drogarsi’ come loro dicono ma di promuovere politiche efficaci di controllo e contrasto alle illegalità”.

Cannabis legalizzata, Orlando: “Riflettiamoci”. E il governo si spacca

A sollevare le polemiche anche l’intervista a Repubblica della ministra delle Politiche giovanili, Fabiana Dadone, che ha detto “basta al proibizionismo delle droghe leggere”. Ieri il botta e risposta a distanza tra il ministro dem del Lavoro, Andrea Orlando, che invitando a guardare alla Germania che ha cambiato profondamente linea su questo fronte” ha sostenuto che sia “inevitabile che una qualche riflessione la si faccia anche nel nostro Paese”; e Matteo Salvini: “Si occupi di lavoratori, precari e cassaintegrati, lasci che di lotta alla droga si occupino famiglie, esperti e comunità”. Le polemiche vanno avanti.

Da una parte, la destra. “Nessuno si sogni di liberalizzare gli spinelli”, ha commentato un altro esponente del governo, la ministra per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini. La legalizzazione della cannabis “è una scelta sbagliata e diseducativa. Non passerà mai né in Parlamento né nel Paese”, ha detto Maurizio Gasparri, responsabile degli enti locali di Forza Italia, durante l’evento “Transizione, la grande scommessa”, organizzato dal partito a Erba, nel Comasco. Per la senatrice Udc, Paola Binetti, la legalizzazione della cannabis non interromperebbe “il narcotraffico criminale, che cerca di diffondere le droghe rivolgendosi ad un pubblico sempre più giovane e disorientato” e “la fragilità degli adolescenti non si cura offrendo loro in modo sempre più accessibile la cannabis“. Contrario anche il sottosegretario di Stato alla Salute Andrea Costa (Noi con l’Italia): “Questa Conferenza dovrebbe affrontare le problematiche connesse alla diffusione di sostanze stupefacenti e il tema dei percorsi di recupero per dare nuovo impulso alla tutela delle persone fragili e con dipendenze, non certo creare le condizioni per aumentare i dipendenti dalle droghe”.

Non la pensa così il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni: “Legalizzare la cannabis sarebbe una scelta illuminata sul piano sociale, sanitario ed economico. Un mercato legale e controllato consentirebbe di creare lavoro e di recuperare con la leva fiscale risorse importanti per finanziare le casse pubbliche. Ora però il referendum per il quale sono state raccolte centinaia di migliaia di firme in pochi giorni rappresenta una straordinaria opportunità per dare la parola ai cittadini. La società è più avanti di una politica ipocrita e imbalsamata”. Per il segretario di Più Europa e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, “il punto ormai non è ‘se’ ma ‘quando’. Passare da un enorme mercato criminale ad uno legale, che consenta anche di far emergere un pezzo di economia sommersa oggi gestita dalle mafie, è una misura di buon governo. In primavera gli italiani potranno scegliere votando Sì al referendum”.

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Riccardo Magi, deputato e presidente di +Europa, membro del comitato promotore del referendum cannabis, si rivolge a Orlando e Dadone: “Cosa pensano loro del referendum? Il Pd sta ancora pensando a quale posizione assumere, come Letta ci ha detto un mese fa? La richiesta che facciamo a Dadone è questa: il governo si assuma l’impegno di non intervenire a favore e a sostegno della inammissibilità del quesito referendario. Su questo ci aspettiamo una risposta, altrimenti tutto il resto è passerella”.



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