“I responsabili meritano la gogna pubblica. Tutti devono sapere chi ha ucciso la capretta”. A Fiuggi – mentre sale a 12 il numero di denunciati, di cui 5 minorenni, per le violenze sulla bestiola – è arrivato il momento della vendetta e della giustizia fai da te. A prometterla sono gli animalisti che questo pomeriggio manifesteranno per sensibilizzare l’opinione pubblica.
È stata ribattezzata “Fuori i nomi” la duplice protesta che attraverserà prima Anagni, dove si trova l’agriturismo in cui domenica scorsa è stata uccisa la capra, e poi Fiuggi, città di origine dei giovanissimi protagonisti del massacro.
È qui che saranno esibiti cartelli con il nome e le foto di chi ha picchiato e ucciso l’animale durante una festa di compleanno.
Una scelta estrema, ai limiti della legalità, per la quale uno degli organizzatori della protesta, l’attivista Enrico Rizzi, è pronto ad assumersi tutte le conseguenze. “Per i reati sugli animali nessuno va in carcere perché le pene sono troppo basse. Dal momento che lo stato è assente vogliamo che tutti sappiano chi è il responsabile. Tu maltratti un animale e, visto che lo stato non ti punisce come si deve, è giusta la gogna pubblica. Tutti devono sapere il nome e il cognome”.
Il primo appuntamento è alle 17 in piazza Cavour ad Anagni. Poi è prevista una passeggiata a Fiuggi. La decisione di questa protesta, annunciata con anticipo, è anche quella di rompere il silenzio intorno alla vicenda.
“Soprattutto a Fiuggi ci siamo ritrovati di fronte un muro di omertà”, aggiunge Rizzi. Molti dei protagonisti, che hanno partecipato alla festa di 18 anni della figlia della comandante della Forestale di Filettino, il maresciallo Stefania Cinti, sono i figli della ‘Fiuggi bene’”.
Tra gli oltre 50 invitati, infatti, c’era anche il figlio dell’assessora alle Politiche educative, servizi per l’infanzia, sport e giovani del Comune di Fiuggi, Laura Latini e il figlio di un altro dirigente comunale. Ma non solo.
Uno dei due minorenni denunciati dai carabinieri di Anagni alla procura dei minori per il reato di maltrattamento agli animali è figlio di un poliziotto. Mentre almeno 4 maggiorenni sono indagati per istigazione a commettere un reato. I carabinieri li hanno individuati interrogando i presenti e vagliando il video del massacro, che uno dei ragazzi ha diffuso su Instagram.
“Forza, colpitela!”. Nel filmato sono diverse le persone che incitano i protagonisti ad andare avanti.
Capretta uccisa a calci, minacce di morte e caccia ai ragazzi del video sui social. Una mamma li difende: “Quella bestia agonizzante. L’hanno solo finita”
Nell’agriturismo Sant’Isidoro, dove è avvenuto il fatto, intanto regna ancora l’incredulità. Nessuno sa darsi una spiegazione di quello che è accaduto. Di certo tutti sono sicuri che la capra non fosse “già agonizzante”, come ha scritto in una lettera la madre di uno dei ragazzi che hanno partecipato alla festa.
L’area dove si vivono gli animali da cortile, come caprette e asinelli, è separata da quella in cui si trovavano gli ospiti. Il titolare della struttura, che ha sporto denuncia, ieri è stato ascoltato di nuovo dagli inquirenti per ricostruire meglio lo scenario della festa, a cui hanno partecipato più di 50 persone. Un diciottesimo come tanti, che si è concluso però in maniera drammatica.
“È stato un gesto inqualificabile e ignobile – commenta Daniele Natalia, sindaco di Anagni – l’idea più preoccupante è che una violenza del genere oggi è su un animale, ma domani potrebbe essere contro una persona. Bisogna fare una riflessione e aiutare queste nuove generazioni, che vivono in un mondo particolare. Siamo arrivati al punto che si fanno le cose solo per poi mostrarle in rete. Le nuove generazioni hanno bisogno di punti fermi, delle guide. Se un figlio arriva a fare certe cose il primo che si deve interrogare è il genitore”.
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