Carmagnola, la sindaca di centrodestra nega la piazza all’Anpi: “25 Aprile divisivo, fate una festa della pace per l’Ucraina”

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Il tradizionale pranzo in piazza del 25 Aprile è “divisivo” e il Comune di Carmagnola, alle porte di Torino, ritira l’appoggio all’organizzazione dell’evento dell’Anpi per la festa della Liberazione. Che infatti non si svolgerà più in piazza, come avveniva in passato, prima della pandemia, ma in uno spazio privato, messo a disposizione da Casa Frisco.

“Il Comune non ha più ritenuto opportuno dare il patrocinio e partecipare all’organizzazione del pranzo del 25 Aprile – spiega il presidente dell’Anpi di Carmagnola Federico Cano Correa – In alternativa ci è stato proposto un pranzo per la pace in Ucraina, ma abbiamo declinato: siamo disponibilissimi a organizzare un momento di solidarietà a sostegno del popolo ucraino, ma non il 25 Aprile che è il giorno in cui si ricordano i partigiani, la lotta di resistenza e la liberazione da nazifascismo e di quello si deve parlare”.

Federico Cano Correa, presidente dell'Anpi di Carmagnola

Federico Cano Correa, presidente dell’Anpi di Carmagnola 

La storia inizia un mese fa, come ricostruisce Anpi in un post pubblicato su Facebook. “Da tempo organizziamo l’appuntamento del 25 aprile con la Consulta giovanile carmagnolese, un ente comunale che riunisce i giovani delle varie associazioni cittadine. Proprio per questa collaborazione, abbiamo sempre avuto il sostegno ufficiale del Comune – racconta Cano Correa – Quest’anno però il consigliere comunale a cui è stata affidata la delega alla Consulta, Lorenzo Stella (Fdi) ha deciso che il pranzo non era opportuno perché ‘fazioso e divisivo’, e ha di fatto ritirato la consulta dall’organizzazione dell’evento”.

In un successivo incontro, ricostruisce l’Anpi, la sindaca Ivana Gaveglio ha provato a ricucire, offrendo la possibilità di organizzare, tutti insieme, un pranzo in piazza per la pace in Ucraina. “Ci abbiamo riflettuto ma poi abbiamo valutato che il 25 Aprile va festeggiato per quel che è e la pace in Ucraina non può essere usata come merce di scambio per chi ha difficoltà a festeggiare la Festa della Liberazione”.

Ivana Gaveglio, sindaca di Carmagnola

Ivana Gaveglio, sindaca di Carmagnola 

Da qui la scelta di smarcarsi dall’amministrazione comunale. “Abbiamo comunque chiesto i permessi per la somministrazione e l’uso del suolo pubblico, ma non c’erano i tempi per ottenerli e così abbiamo chiesto ospitalità a Casa Frisco, un circolo privato che ci ha subito accolto” racconta Cano Correa secondo il quale si tratta solo dell'”ennesima polemica, dell’ennesima difficoltà ad affrontare questo tema”.

“È veramente avvilente – aggiunge il presidente Anpi – constatare che tanti Comuni a noi limitrofi, con amministrazioni di centrodestra, abbiano dei cartelloni ricchissimi di eventi e di iniziative legate alla Memoria della Resistenza e noi invece si debba faticare così per un pranzo. Da adesso in poi, escludendo le celebrazioni ufficiali cittadini, la nostra collaborazione con il Comune è finita”. La sindaca Gaveglio sceglie di non commentare “per rispetto: celebro con molta serietà istituzionale la giornata come ho fatto dal 2016, anno in cui sono a capo di questa amministrazione”.

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