Caro carburanti, le promesse da benzinaio di Salvini: “Se va oltre i due euro taglieremo le accise”. Ma ora il governo non le tocca: servono per altro

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In autostrada il pieno sale ancora, e sale anche il pressing sul governo per un intervento sul caro benzina, a partire dal taglio delle accise. “Le accise non si toccano”, ha però ribadito il ministro delle Imprese del Made in Italy, Adolfo Urso intervistato da Repubblica. 

“Il presidente Draghi prese quella decisione in un momento eccezionale”, marca la differenza il ministro. Mentre “il governo Meloni ha preferito utilizzare quelle risorse per il taglio del cuneo fiscale, per i salari più bassi e le famiglie più numerose”.

“Il costo della riduzione delle accise da marzo a dicembre del 2022 è stato di oltre 9 miliardi”, precisa Urso. Un miliardo al mese, 12 miliardi l’anno. Cifre che il governo che va verso una legge di bilancio difficile non può permettersi. Considerando che il gettito fiscale, con l’aumento alla pompa, possa crescere ancora.

La posizione del ministro finiscono per disattendere le promesse elettorali di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, più volte arrembanti in passato su un tema popolare come quello del caro carburanti.

Le promesse di Matteo Salvini

Nel programma elettorale della Lega è scritto che tra le proposte c’è quella di “proseguire con misure transitorie di riduzione delle accise di gasolio, benzina e GPL”.

E ancora: “La riduzione delle accise, da attuarsi come politica generale di riduzione del carovita, ha importanza fondamentale per garantire livelli minimi di competitività dell’autotrasporto”.

Il leader del Carroccio Matteo Salvini parla di riduzione delle accise anche dai banchi del Governo.

L’8 febbraio 2023 promette che “se si arrivasse sopra i 2 euro, il Governo interverrà, come è stato già fatto l’anno scorso“. Nello stesso giorno sempre il ministro Urso minimizza le richieste di Salvini sostenendo che i prezzi stessero scendendo.

Il video di Giorgia Meloni

Un mese prima, gennaio 2023, la stessa Giorgia Meloni aveva spiegato perché il Governo non avrebbe tagliato le accise. La premier è intervenuta pubblicando un video in cui ne ha commentato un altro risalente al 2019, che la vedeva alle prese con un pieno e in cui pretendeva con vigore l’abolizione delle tasse sui carburanti: “Quando io faccio 50 euro di benzina il grosso deve finire nella mia macchina, non in quella dello Stato”.

“Gira da più parti il video del 2019 (…). – precisa la leader FdI nel frattempo salita a palazzo Chigi – Sono ancora convinta che sarebbe ottima cosa tagliare le accise sulla benzina, il punto è che si fanno i conti con la realtà con cui ci si misura. Dal 2019 a oggi il mondo intorno a noi è cambiato e purtroppo stiamo attraversando una situazione emergenziale”.

In realtà la premier era tornata sull’argomento con le stesse modalità del primo video, ai tempi del governo Draghi. “Il Governo riduca subito accise e Iva e colpisca chi specula sul caro benzina”, aveva twittato il 15 marzo del 2022.

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