Casaleggio e l’ultimatum di Rousseau al M5S: “Saldate i debiti entro il 22 aprile, altrimenti pronti a un percorso diverso”

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Un post che sa di ultimatum. Poche righe bastano all’associazione di Davide Casaleggio per lanciare un avvertimento chiaro e deciso: o pagate o le nostre strade si dividono. Si avvia verso l’epilogo la saga dei dissidi tra il figlio del fondatore del Movimento, che nei mesi scorsi ha lanciato il suo manifesto Contro Vento, e il Garante Beppe Grillo. Dopo le espulsioni e le defezioni dei dissidenti 5S, ora il partito guidato dall’ex premier Giuseppe Conte rischia di perdere una parte che è stata fondamentale alle origini del Movimento. In un post coinciso ma chiaro l’associazione Rousseau dà il suo ultimatum ai parlamentari 5 Stelle che non hanno versato il contributo dovuto.

“Siamo costretti, a causa dell’enorme ammontare di debiti, a definire una data ultima: il 22 aprile 2021 – si legge nel post – Qualora i rapporti pendenti non verranno definiti entro questa data, saremo costretti a immaginare per Rousseau un percorso diverso, lontano da chi non rispetta gli accordi e vicino, invece, a chi vuole creare un impatto positivo sul mondo”.

Da mesi Casaleggio denuncia il mancato versamento dei soldi che ogni parlamentare grillini deve a Rousseau per i servizi che l’associazione offre a deputati e senatori e per la piattaforma. Mancati emolumenti per una cifra pari a oltre 400mila euro. “È arrivato il tempo di eliminare ambiguità e mancate scelte – scrive Rousseau – Per noi il 22 aprile sarà, comunque vada, un nuovo inizio, trasparente, e leale, insieme a chi dimostrerà di essere tale”.

I percorsi, dunque, si potrebbero dividere presto. “Da gennaio 2020 il Movimento, attraverso alcuni dei suoi portavoce, ha iniziato a non onorare gli accordi in relazione alle attività erogate dall’associazione – si legge – omettendo di mettere in atto qualsivoglia presidio funzionale a garantire il rispetto delle regole e degli impegni presi, sebbene ciò abbia sempre rappresentato, nel pensiero dei fondatori del Movimento, il tratto distintivo del percorso politico che si intendeva intraprendere. Oggi – conclude Rousseau – la situazione è giunta al punto di non ritorno ed è necessario fare chiarezza”.

Se però i parlamentari pentastellati non verseranno i soldi dovuti, il divorzio si consumerà. “Oggi – dice l’associazione di Casaleggio – personalità importanti stanno decidendo se iscriversi o meno al Movimento per dare il proprio contributo. Ci auguriamo che chiunque in futuro verrà scelto per guidare il Movimento saprà rappresentare a pieno il rispetto delle regole e degli impegni presi, assumendo i principi, che abbiamo riassunto nel Manifesto Controvento, e i valori che Gianroberto riteneva elementi inscindibili, identitari e di credibilità del Movimento da lui fondato”.

Un avvertimento, insomma, a Giuseppe Conte, nuovo leader del partito. Perché, dicono dall’associazione, “i principi e valori di Casaleggio oggi trovano la loro massima espressione nell’architettura della partecipazione di Rousseau da lui fortemente voluta e alla quale abbiamo dedicato, e continueremo a farlo, il nostro massimo impegno”.

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