Ha cantato “Bella Ciao”, fatto dibattiti alle Feste dell’Unità e nei circoli, così alla fine Pier Ferdinando Casini ce l’ha fatta a convincere gli elettori del Pd a votarlo. Ed è stato. Ha infatti battuto Vittorio Sgarbi nel collegio del Senato di Bologna, uno dei più seguiti, proprio per il duello tra il senatore ex democristiano e il critico d’arte.
Nonostante una campagna elettorale molto aggressiva (fumetti con la divisa da Superman, sostegni facebook da De Sica, Castellitto e Morgan e attacchi personali), Sgarbi alla fine si è arreso via twitter, con qualche punta di veleno: “Evidentemente Casini è meglio di me. Potrà fare molto, come sempre ha fatto. Per Bologna e per l’Italia.Come avevo desiderato, Senatore a vita. Amen”.
Casini ha preso il 44 per cento dei voti, contro il 26,4 del centrodestra che sosteneva Sgarbi. Per il Pd uno dei pochi risultati sopra al 30 per cento: con il 30, 2, accompagnato da buone performance di Sinistra Italiana e Verdi all’8,9% e di +Europa al 4,7. Nella coalizione di Sgarbi ottimo risultato di Fratelli d’Italia che raggiunge il 18,6 ( alle comunali del 2021 era già sopra il 12 per cento) mentre la Lega crolla al 3,98 (alle comunali era sopra al 7 per cento).
Affluenza, Emilia-Romagna prima alle urne: 71,9%
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