Caso Cospito, l’anarchico trasferito a Milano nel carcere di Opera

Pubblicità
Pubblicità

Alfredo Cospito lascia il carcere Bancali di Sassari per quello di Milano Opera. Lo spostamento, deciso dai medici della Asl di Sassari, in stretto contatto con il Dap diretto da Giovanni Russo, avverrà nelle prossime ore. Ed è frutto delle verifiche mediche sollecitate dalla dottoressa di Cospito Angelica Milia. Uno spostamento motivato da ragioni esclusivamente mediche, per monitorare la sua situazione dopo 103 giorni di sciopero della fame, ma che non cambia la linea dura sul 41bis, il carcere duro a cui è sottoposto Cospito, che ovviamente viene mantenuto anche nel nuovo carcere.

Meloni, “lo Stato non si fa intimidire”

Tant’è che la premier Giorgia Meloni – che all’evento di Poste italiane per presentare il progetto Polis incontra anche il Guardasigilli Carlo Nordio – conferma totalmente la scelta di palazzo Chigi. Che da ieri, alle 17, ha imposto uno stop a qualsiasi iniziativa a favore di Cospito, a partire soprattutto dall’ipotesi di toglierlo dal 41bis, il carcere duro e senza contatti con l’esterno, che a ottobre gli è stato imposto dalla procura di Torino, con la piena conferma della Procura nazionale antimafia. E giusto in queste ore, dopo la richiesta dell’avvocato di Cospito, Flavio Rossi Albertini, di togliere proprio questa misura, sia a Torino che a Roma si sta valutando la situazione. A Torino con Anna Maria Loreto, al vertice della procura, a Roma con il capo della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo. Ma la decisione non dovrebbe giungere già oggi.

Dice Meloni: “Credo che lo Stato non si debba far intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari”. Una linea anticipata, anche in questo caso come ieri, dai suoi uomini di governo, a partire dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro che, dal carcere di Biella, la sua città, ribadisce che “lo Stato non può arretrare, di fronte alla lunga scia serpentosa di sangue e attacchi che testimoniano di come quell’uomo riesca a dare segnali esterni con assalti e violenza nei confronti delle istituzioni”. Stesse considerazioni da Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera. E stessa linea dal sottosegretario alla Giustizia della Lega Andrea Ostellari che dice “non si è pentito e lo Stato non può cedere ai ricatti”. Proprio Oastellari, domani, riferirà a sua volta in commissione Giustizia a Montecitorio. E dal ministro degli Esteri Antonio Tajani arriva un altro altolà dopo gli attentati alle ambasciate che hanno costretto la Farnesina a far partire una rete di protezione da possibili attacchi futuri: “Le azioni violente di questi giorni non intimidiscono lo Stato italiano” dice Tajani.

Consiglio dei ministri su Cospito e gli attentati

Per fare il punto della situazione, e per ascoltare le relazioni sugli attentati anarchici all’estero e in Italia, e ovviamente su Cospito, è stato convocato un Consiglio dei ministri urgente alle 19 e trenta. Dove ci saranno le relazioni dei ministri degli Esteri Tajani, dell’Interno Matteo Piantedosi, della Giustizia Nordio. E mentre prosegue l’offensiva anarchica con un’auto della polizia bruciata in viale Tibaldi alcune molotov lanciate a Milano.

Il Pd a Meloni, “venga in Parlamento”

Tutto il Pd si muove per Cospito. Il vice segretario Beppe Provenzano si chiede “dove sia finito il garantista Nordio”. Il senatore Walter Verini, consiglio dei ministri a parte, chiede che il governo su Cospito e sugli attentati anarchici riferisca subito in Parlamento. La responsabile Giustizia Anna Rossomando dice “no agli  indietreggiamenti, ma è necessario evitare la morte di Cospito”.

L’appello degli artisti per Cospito 

Anche gli artisti si muovono per Cospito. Con le firme, tra gli altri di Valerio Mastandrea, Jasmine Trinca, Michele Riondino e Paolo Calabresi, ecco la richiesta diretta al ministro Nordio: ”Il 13 gennaio il difensore di Cospito ha rivolto una richiesta al ministro per revocargli il 41 bis, il ministro ha trenta giorni per decidere, nella sua inerzia e indifferenza i giorni scorrono inesorabilmente e Alfredo potrebbe morire da un momento all’altro. La lotta di Alfredo ci chiama a ragionare sul senso di umanità e di utilità delle leggi del nostro paese, sull’evidente dismisura tra reato e pena. Per questo Alfredo Cospito è pronto a morire. Non si tratta solo di una vicenda personale o di buonismo, ma di affermare un principio. Per questo chiediamo al Ministro e alle istituzioni di intervenire prima che sia troppo tardi”. 

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *