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Caso Lara Lugli, il Volley Pordenone ritira la citazione: “Una grande vittoria per tutti”

Risolto il caso di Lara Lugli: la sua ex società, il Volley Pordenone, “ha ritirato la citazione e ottemperato a ogni obbligo nei confronti di Lara Lugli”. La questione tra l’atleta, che non ha ricevuto gli emolumenti dalla società dopo la rescissione del contratto per una gravidanza, e il suo ex club, non andrà quindi in Tribunale: l’udienza era prevista per il 18 maggio. Lo ha fatto sapere Assist, l’associazione nazionale atlete.

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“È una grande vittoria per tutti – commenta Lara Lugli – ed era molto importante che questa causa non entrasse nemmeno in un Tribunale a dimostrazione della sua infondatezza. È un forte segnale per tutte le donne non solo atlete che si trovano a dover affrontare queste situazioni assurde. Voglio ringraziare tutti quelli che sono stati al mio fianco, in particolare il mio legale Bonifacio Giudice Andrea, il mio agente Stefano Franchini, Assist e Aip, perchè il loro sostegno è stato per me fondamentale”, ha concluso l’ex pallavolista.

Manfredi (Federvolley): “Maternità non può essere causa di risoluzione”

Il presidente federale Giuseppe Manfredi ha così commentato la soluzione del caso: “È assolutamente inaccettabile considerare la maternità quale giusta causa di risoluzione contrattuale imputabile a una futura mamma. Posso inoltre anticipare che nel prossimo Consiglio federale sarà proposta la costituzione di una Commissione Pari opportunità, finalizzata in primo luogo, al monitoraggio, la promozione e il sostegno dei diritti delle atlete”.

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“Non poteva esserci altro epilogo – ha dichiarato la presidente di Assist, Luisa Rizzitelli – e si è giustamente evitata una macchia indelebile per lo sport italiano e un vero oltraggio alle donne tutte. Siamo fiere di essere state accanto a Lara Lugli, donna coraggiosa che speriamo voglia continuare con noi a battersi per i diritti delle donne nello sport. Questa vittoria va condivisa con tutti gli atleti e le atlete, le associazioni, le e i parlamentari e i cittadini e le cittadine che si sono uniti a noi in una enorme protesta. Ci abbiamo messo due mesi che sono stati difficili ma, come ha detto Antonella Bellutti, non era tollerabile che nello “Sport dei valori”, la maternità non trovasse posto e rispetto. Adesso confido che la FederVolley faccia da buon esempio per tutte le altre Federazioni e che il Coni assuma la posizione di spinta e controllo va fatta per la tutela dei diritti delle atlete. Bisogna cambiare passo su questo e bisogna farlo adesso. Noi siamo a disposizione con la convinzione che non ci siano strade che non si possano percorrere insieme”, ha concluso Rizzitelli.



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