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Caso Nassar, 400 milioni alle ginnaste Usa vittime di abusi

La battaglia legale tra le vittime degli abusi di Larry Nassar e Usa Gymnastics sembra essere a un passo dalla chiusura dopo che quasi tutte le ragazze che hanno fatto causa alla federazione americana hanno votato per accettare un accordo economico da 400 milioni di dollari complessivi (circa 350 milioni di euro). Su 505 voti, secondo i documenti di verifica depositati giovedì sera presso il tribunale fallimentare di Indianapolis, 476 erano a favore del piano di patteggiamento. 29 schede sono risultate nulle. Se il piano venisse accettato in sede processuale (l’udienza è fissata per il 13 dicembre), ogni vittima otterrebbe poco meno di un milione di euro. In cambio dell’accettazione dell’accordo, le ragazze accetteranno di porre fine alle rivendicazioni legali contro Usa Gymnastics. In precedenza le ragazze avevano rifiutato una prima bozza d’accordo da 215 milioni di dollari.

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Cinquecento vittime in vent’anni

Lo scandalo Nassar era esploso nel 2018: l’ex medico della nazionale di ginnastica Usa fu ritenuto colpevole di aver abusato sessualmente di oltre 500 atlete dal 1996 al 2017: tra loro anche la superstar Simone Biles. In seguito alle indagini su Nassar, vennero coinvolti nello scandalo altri personaggi di spicco della Usa Gymnastics. Fra questi vi erano i già citati Béla e Márta Károlyi (ex direttori tecnici della nazionale statunitense), l’ex presidente della USA Gymnastics Steve Penny e John Geddert. Nell’ottobre scorso Simone Biles e altre tre sue compagne di squadra (McKayla Maroney, Aly Raisman e Maggie Nichols) hanno inviato una lettera al Congresso americano chiedendogli, in base a una legge del 1978, di sciogliere il Cda del Comitato olimpico americano per non aver investigato e perseguito a dovere Larry Nassar e per aver tentato di insabbiare il caso. Nassar è stato condannato a 176 anni di carcere.



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