Caso scommesse: dopo Florenzi possono emergere altri nomi, ecco perché

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ROMA – L’inchiesta sulle scommesse illecite della procura di Torino ha eruttato senza preavviso un nuovo nome: nessuna anticipazione sensazionalistica, stavolta. Alessandro Florenzi è solo un altro dei calciatori coinvolti nel caso delle puntate su siti non autorizzati, dopo Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Ma non è affatto scontato che sia l’ultimo.

Caso scommesse, spunta Florenzi

Sì, l’inchiesta potrebbe partorire nuovi elenchi di nomi. Nuovi casi, nuovi coinvolgimenti. Dipenderà da quello che gli inquirenti e la polizia giudiziaria troverà nei telefoni degli indagati. Così a Torino sono finiti nell’inchiesta partita – solo per quanto riguarda il calcio – da Nicolò Fagioli, i nomi di Tonali e Zaniolo. Dai telefonini consegnati dai due calciatori potrebbero emergere altri nomi. Non è un caso forse che Florenzi sia stato compagno di squadra di entrambi, tra Milan e Roma. Con chi parlavano, Tonali e Zaniolo, delle loro puntate?

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Caso scommesse: cosa sappiamo

Fagioli ha già patteggiato 7 mesi di squalifica, più multa e prescrizioni aggiuntive che gli imporranno di parlare con i ragazzi delle scuole calcio per prevenire altri casi simili. Si è autodenunciato in procura federale e ha confessato di aver perso circa 3 milioni di euro e di aver scommesso sul calcio. Tonali ha patteggiato con la Figc una squalifica più lunga, 10 mesi più le stesse prescrizioni: il motivo è che il centrocampista ha ammesso di aver scommesso anche sulle squadre in cui ha giocato, sicuramente il Milan, forse il Newcastle. Per quanto riguarda Zaniolo, ex esterno d’attacco della Roma oggi all’Aston Villa, nell’interrogatorio in procura ha sostenuto di aver sì giocato su piattaforme illegali, ma solo per giochi di carte come poker o blackjack. Niente scommesse, nessuna puntata sul calcio, e a oggi non sembrano emersi elementi che lo sconfessino. Lui non si è auto denunciato in procura federale: giocare a poker infatti non è vietato dalla giustizia sportiva.

Caso scommesse: perché possono emergere altri nomi

C’è da capire se le procura federale che indaga sulle violazioni sportive o la procura di Torino per l’inchiesta penale abbiano intenzione di approfondire la posizione dei due giocatori che a Fagioli avevano prestato dei soldi per far fronte ai propri debiti: si tratta dei difensori Gatti e Dragusin, a ognuno di loro il centrocampista della Juventus aveva chiesto 40 mila euro. Ma non è escluso che nelle chat – a oggi Torino sta lavorando sui device di Fagioli, Tonali e Zaniolo – siano emersi anche i nomi di altri tra giocatori e membri degli staff tecnici con cui i giocatori coinvolti possono aver condiviso schedine o anche solo conversazioni sull’argomento che possano suggerire che altri sapessero. Il codice di giustizia sportiva infatti sanziona anche la mancata denuncia

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