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“Cercasi schiavo”. Lipari tappezzata di manifesti contro lo sfruttamento degli stagionali del turismo

Una serie di manifesti gialli e neri, che scimmiottano gli annunci di lavoro per gli stagionali del turismo, elencando le inaccettabili condizioni spesso proposte da chi offre lavoro in stabilimenti e bar.  Nel giorno della festa dei lavoratori, l’isola di Lipari – una delle più frequentate dai turisti che scelgono le Eolie” si è svegliata tappezzata di manifesti.

“Cercasi schiavo per la stagione estiva” è scritto in testa a caratteri cubitali, con sotto elencate le condizioni di impiego: 800 euro, 10 ore di lavoro, no tfr, contratto irregolare o stipendio a nero, giorno libero ahahahaa”.

Il testo non è nuovo. Sostanzialmente identico era stato lanciato anni fa da “Schiavi in riviera”, collettivo di lavoratori del turismo della riviera romagnola impegnato nella battaglia per strappare condizioni di lavoro migliori in bar, alberghi e lidi. Da allora, il medesimo manifesto è comparso a più riprese e in diverse occasioni in varie città della penisola, da Sud a Nord.

Ma più che una semplice provocazione, quello apparso a Lipari sembra essere il tentativo di creare un coordinamento, se non di lanciare una mobilitazione, fra gli stagionali impiegati nelle strutture eoliane. “Gli interessati – si legge nel manifesto – sono invitati a confrontarsi con i loro colleghi, ad attivare solidarietà, a organizzarsi e a far valere i propri diritti. Buon 1° Maggio”

Infastidito il presidente di Assoimprese delle Eolie, Maurizio Cipicchia, presidente di Assoimprese Eolie che bolla i manifesti come “abusivi, in quanto non conformi alla normativa sulle affissioni” e dice “sarebbe stato più opportuno ed onesto, senza trincerarsi nell’anonimato, avere il coraggio di denunciare agli organi competenti, che hanno da sempre effettuato i dovuti controlli, in tal senso, e verbalizzato le irregolarità riscontrate, compreso quanto indicato nel manifesto”.



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