C’è stata la pandemia che due anni fa, proprio alla vigilia di un viaggio che aspettavano da tanto tempo, ha fermato migliaia di studenti e li ha costretti a chiudersi al sicuro della propria casa. Oggi c’è la guerra, terribile, devastante, e la pandemia non è definitivamente sconfitta. Ma il coraggio dell’Associazione Diplomatici e, soprattutto, la voglia di ricominciare nonostante tutto, riunisce un filo che si era spezzato nel 2020.
Circa 3.500 studenti che arrivano da oltre un centinaio di Paesi (119 per la precisione) di tutto il mondo. Alcuni giorni per studiare e provare una esperienza unica nel tempio della diplomazia, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Con una serie di ospiti d’eccezione, a partire dall’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, per la seconda volta “relatore” di “Change the world”, il laboratorio attraverso il quale viene riprodotto il funzionamento degli organi delle Nazioni Unite. Ma l’elenco delle personalità chiamate a parlare ai ragazzi dei principali temi dell’agenda internazionale saranno politici ed esperti di geopolitica, giornalisti e diplomatici, calciatori, allenatori, cantanti. Perchè tutti, ognuno nel suo ambito, può arricchire gli studenti raccontando la sua esperienza.
Connessioni è il tema di questa nuova edizione del Change the World New York, che verrà inaugurato ufficialmente il 24 marzo. Prima con la cerimonia “Viva l’Italia” riservata ai 1200 studenti italiani che raggiungeranno la Grande Mela, in cui interverranno, oltre al presidente di Associazione Diplomatici Claudio Corbino, l’Ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante Permanente d’Italia alle Nazioni Unite, e il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. In programma anche la presentazione del libro Donne che sfidano la tempesta, con la giornalista Myrta Merlino e Salvatore Carrubba, già Direttore de Il Sole 24 Ore; uno spazio dedicato allo sport con il Presidente del Coni Giovanni Malagò e il Campione del Mondo di calcio 1982 Marco Tardelli; Cultura e spettacolo con il regista Stefano Pistolini e il giornalista Antonio Monda; Conversazione sulla Costituzione italiana con l’ex magistrato Giuseppe Ayala, Giuseppe Scognamiglio, presidente di Eastwest European Institute, e la giornalista Maria Latella.
Nel pomeriggio, poi, la tradizionale cerimonia d’apertura, a cui ai nomi già citati si aggiungeranno gli special guest di questa edizione: Bill Clinton, come detto, già ospite di Diplomatici nel 2018 a New York e nel 2021 in video conferenza per il Festival di Geopolitica Mare Liberum, e Francesco De Gregori, ormai immancabile e apprezzatissimo ospite dell’associazione. Stavolta il Principe dei Cantautori non si limiterà a regalare un concerto con i suoi pezzi storici in grado di incantare ogni generazione, ma parteciperà attivamente alla sessione di lavori con Bill Clinton.
L’obiettivo dell’associazione è di offrire una formazione complementare a quella che si svolge nelle aule universitarie e scolastiche per consentire agli studenti di acquisire quelle conoscenze necessarie nel mondo del lavoro e di orientarsi nella scelta del percorso universitario o professionale, con un particolare focus sulle carriere internazionali. L’associazione in pratica vuole sostenere la formazione di una nuova classe dirigente ispirata ai valori del rispetto, della tolleranza reciproci e dell’impegno sociale per uno sviluppo sostenibile del pianeta.
Tre giorni intensi di lavoro, ospiti di altissimo rilievo, eventi culturali, sportivi e musicali. E un pensiero che, inevitabilmente, vola fino alla Russia e all’Ucraina. Oltre le macerie, oltre le barbarie. A tutti quegli studenti che non ci saranno. Costretti, per colpa “dei grandi”, a mettere i loro sogni nel cassetto. E anche per loro, la sorpresa più emozionante di questa edizione: la presenza di Andrj Shevchenko, grande campione di calcio e bandiera dell’Ucraina, che grazie a Marco Tardelli ha subito accettato l’invito del presidente Corbino. Insomma, verranno da tutto il mondo gli oltre 3500 studenti che prenderanno parte al “Change the World” ma con Sheva, per qualche ora, saranno tutti ucraini.
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