Trovati gli otto acquirenti italiani del kit per suicidi venduto online da un sedicente chef di Toronto e che potrebbe essere stato già usato una volta da un’insegnante di 63 anni di Borgo Valsugana (Trento), trovata morta nel suo appartamento.
Come funziona il kit
Il kit è composto da una finta maschera facciale a base di nitrito di sodio che, se applicata, risulta letale. La divisione italiana di Interpol ha ricevuto l’allerta il 29 aprile scorso: dal Canada, infatti, le forze di polizia hanno segnalato nove indirizzi italiani a cui è stato spedito il kit. Gli indirizzi sono stati immediatamente trasmessi alle autorità locali che hanno mandato carabinieri e poliziotti a fare una verifica presso le abitazioni: è stato così che si è appreso del decesso dell’insegnante, originaria dell’Aquila. Nella sua casa in una frazione di Borgo Valsugana, riferisce il Corriere della Sera, è stato trovato un biglietto per i famigliari: “Mi dispiace, sono troppo malata, troppo dolore”.
A lanciare l’allarme è stato l’Interpol canadese, che ha bloccato diversi siti dove era in vendita il kit. Le indagini hanno portato a identificare Kenneth Law, sedicente chef dell’Ontario, che ha ammesso di averlo fornito a “centinaia di inglesi” e di aver spedito la sostanza da un ufficio postale di Toronto.
Quattro vittime
Nel Regno Unito – secondo il tabloid Daily Mail – si contano già quattro vittime, tra cui un giovane di 22 anni, Tom Parfett, del Berkshire. Law, per questo, è sotto inchiesta. “Sto compiendo l’opera di Dio”, si sarebbe vantato con gli acquirenti, uno dei quali era un giornalista che si fingeva interessato e che ha ricevuto dal canadese istruzioni su come utilizzare il veleno.
La storia è nota da settimane, ma finora non si sapeva che Law avesse spedito la sua merce anche nel nostro Paese. Sono state avvertite le autorità socio-sanitarie locali, che hanno il compito di mettersi in contatto con le persone che hanno comprato il kit per il suicidio. Non è chiaro se già tutti siano stati contattati dagli psicologi.
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