Site icon Notizie italiane in tempo reale!

Chiare, fresche e dolci acque (aromatizzate)

Se la fame è il miglior condimento, la sete non è la miglior bevanda. È facile non raggiungere il volume di acqua consigliabile da consumare in un giorno, specialmente con l’arrivo del caldo. Necessaria per salute, spesso troppo fredda per lunghe boccate dissetanti, a volte insipida da portare alla noia, il mercato delle acque è uno dei segmenti più discussi e prolifici del mondo occidentale, spesso anche vituperato per l’impatto ambientale delle bottiglie se non correttamente smaltite. Una ricerca Ismea dello scorso anno ha rilevato come l’Italia sia il terzo paese al mondo per consumo di acque minerali in bottiglia, dai 5 miliardi del 2009 si è passati a più di 10 nel 2019 con un trend che non accenna a diminuire.

Non alcolica, dissetante e mai monotona. Così è l’acqua aromatizzata che talvolta si trova nei bar più attenti, in Italia diffusa negli ultimi anni è un’alternativa all’acqua che permette di variare i gusti e raggiungere la quota ideale di idratazione quotidiana, soprattutto con la canicola estiva. Non una moda, ma un gesto semplice per arricchire di sapore ciò che sgorga dal rubinetto. Molto comune in Ungheria nei büfé è la limonádé che non bisogna tradurre come limonata e non ha una ricetta tipica: acqua, ghiaccio, limone sono gli ingredienti principali cui non è infrequente si aggiungano lime, frutta fresca o menta. Pestata la frutta, più che spremuta, le si versa sopra acqua ben fresca, a volte ghiaccio o in alternativa soda o seltz. Insomma nulla di definitivo, se non il piacere della sorsata dissetante.


La nostra non è una traduzione letterale, ma efficace nel senso, delle detox water che spopolano negli Stati Uniti: infusioni a freddo in acqua di frutta, ortaggi, spezie ed erbe aromatiche. Rinfrescante, drenante, antiossidante e tutte le proprietà degli ingredienti che si lasciano in acqua da un minimo di 4-6 ore fino a 24 in frigorifero, in base a quanto si vuole intensa l’aromatizzazione. Con il trascorrere del tempo, oltre all’aroma, vengono rilasciate in acqua sostanze idrosolubili utili alla salute, come sali minerali, vitamine e antiossidanti.

Sottili fette di finocchio e cetriolo insieme a foglie di dragoncello per una versione fresca con note balsamiche. Fette di limone e zenzero, foglie di menta, erba cedrina e melissa per un’acqua profumata e tonificante nei sapori. Delicata e floreale, ma strettamente stagionale, l’acqua che si ottiene lasciando in infusione fiori di sambuco con fette di limone.

Ananas in piccoli pezzi, spicchi di lime pestato e foglie di menta un connubio estivo; fette di una pesca ben soda o di pesca noce con foglie di basilico rimandano a un abbinamento della pasticceria francese. Danno un effetto cromatico bello da vedere e molto dissetante fette la mela verde in tocchetti, il sedano a fette e il lime a spicchi.

Lamponi interi, limone a fette e qualche rametto di rosmarino fanno rincorrere la dolcezza e l’acidità con echi pungenti degli aghetti profumati. Solo con le spezie serve un po’ di manualità nelle dosi, il rischio di eccedere è dietro il primo angolo e basta iniziare con piccole quantità fino a trovare un equilibrio. Meglio intere per non ingerire inavvertitamente pezzi legnosi: cannella in stecca per un avvolgente acqua con fette di mela golden e arancia, o anice stellato per una sferzata di intensità insieme all’anguria a pezzi. Innumerevoli le combinazioni tra frutta e verdura di stagione, erbe aromatiche e spezie, a ciascuno la sua.

Bastano poche accortezze per l’infusione a freddo. Preferire la scelta di frutta e verdura di stagione in modo da avere la pienezza del gusto a maturazione e di origine biologica per evitare di disperdere in acqua anche elementi indesiderati. Una caraffa capiente o una bottiglia dotata di infusore comoda da portare sempre con sé, un tagliere e un coltello, e un po’ di fantasia. Il resto è molto semplice, come bere un bicchiere di acqua (aromatizzata!). Basterà lavare gli ingredienti scelti e pestare leggermente quelli più coriacei, tagliarli in pezzi abbastanza regolari soprattutto se dovranno essere inseriti in un contenitore dal collo stretto, aggiungere acqua fino a colmare, coprire e riporre in frigorifero aspettando il tempo di infusione.

Quando la sete fa capolino versare e bere, anche lasciando cadere nel bicchiere foglie o pezzi di frutta che si possono comunque mangiare. Sbizzarrirsi diventa facile, assecondando il gusto o approfondendo le virtù benefiche che si vogliono perseguire, o pensando alle pietanze con cui si sorbirà l’acqua aromatizzata. Non esistono dosi specifiche, è il gusto a guidare nelle proporzioni; un’accortezza di massima è tagliare frutta e verdura tanto più sottile quanto più sono dure, come per esempio finocchi e zenzero, e lasciare le foglie di aromatiche intere pestandole delicatamente per evitare che bevendo creino imbarazzo come il prezzemolo fra i denti.



Go to Source

Exit mobile version