Chiesa, è morto il cardinale Pell

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 Georges Pell, cardinale conservatore ed ex responsbile delle finanze del Vaticano, è morto a 81 anni. Il prelato è stato al centro di un clamoroso caso giudiziario che lo vide condannato e assolto per pedofilia in Australia. Se ne andò dall’Italia nel 2017 per difendersi dalle accuse, venne condannato e imprigionato per oltre 400 giorni. Infine fu assolto dalla Corte suprema e scagionato dall’accusa di aver abusato di due chierichetti di 13 anni, all’interno di una sacrestia, diversi decenni prima.

Nel 2018 la condanna da parte della corte distrettuale dello Stato del Victoria, a sei anni di reclusione. L’appello venne respinto, la condanna confermata e per lui si aprirono le porte del carcere. Nell’aprile del 2020, però, la Corte Suprema australiana decise all’unanimità il proscioglimento “per ragionevole dubbio” e il rilascio immediato.

Ci fu il sospetto, durante il processo, che alcuni trasferimenti di denaro  – dalla Città del Vaticano all’Australia 2,3 miliardi di dollari australiani (oltre 1,4 miliardi di euro), in più di 400 mila transazioni – fossero legati al procedimento penale. Ma la polizia di Canberra non trovò alcun illecito.

Pell ha fatto parte del C9, il consiglio dei nove cardinali che aiuta il Papa nel governo e nella riforma della Chiesa. Il porporato australiano ha avuto in mano le chievi delle finanze della Chiesa con la carica di prefetto della Segreteria Economica vaticana, incarico datogli dal Papa nel 2014.

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