Christian De Sica, un uomo da varietà. “Porto in tv quel che mio padre amava”

Pubblicità
Pubblicità

È stato protagonista dei varietà d’autore, quelli di Antonello Falqui — Bambole non c’è una lira, Studio 80 — a teatro con Christian racconta Christian De Sica ha ripercorso la sua vita artistica e personale. Sabato su Rai 1 con Una serata tra amici, De Sica torna sul luogo del delitto, il varietà, la sua grande passione. Ci saranno la figlia Maria Rosa e Carlo Verdone. A tenere il filo del racconto Pino Strabioli, già complice di De Sica nella tournée teatrale.

Come sarà lo show?
«Uno spettacolo tra canzoni e ricordi. Sono circondato da persone con cui ho percorso un lungo cammino: a partire dal mio pianista Riccaro Biseo, grande jazzista. L’orchestra è diretta da Marco Tiso: 32 elementi, bellissima».

Christian De Sica a ‘Una serata tra amici’ con Pino Strabioli e Carlo Verdone 

Quindi varietà in grande stile.
«Sono nato col varietà, lo amo. Questo è un po’ speciale perché, come sa chi mi ha visto in teatro, canto ma con la scusa ripercorro la mia vita. Tutte le canzoni — americane, napoletane — sono legate a aneddoti, episodi divertenti, teneri, tragici. Grazie a papà, che era del 1901, ho potuto conoscere personaggi incredibili, da Montgomery Clift a Charlie Chaplin. Venivano a trovarlo a casa».

Musica e ricordi protagonisti: che ruolo hanno gli ospiti?
«Mia figlia, che fa la costumista, mi ha chiesto di venire a cantare: “Papà voglio un ricordo con te”. Mi ha fatto un piacere immenso. Proponiamo I’m in the Mood for Love, canzone stupenda che è la colonna sonora dei miei compleanni. Mia moglie Silvia la mette sempre. Poi c’è Carlo Verdone, che è di famiglia. Era mio compagno di scuola ed è mio cognato, mi conosce bene».

Domenica è scomparso Enrico Vaime, che ha firmato con Maurizio Costanzo “Parlami di me”, di cui lei è stato grande protagonista. Che ricordo ha?
«Non avrei mai potuto fare quello spettacolo senza di lui. Mi ha aiutato, mi voleva bene, avevamo gli stessi gusti musicali. Enrico, oltre all’intelligenza e alla cultura, aveva un senso dell’umorismo unico. Faceva battute fulminanti. Lo spettacolo perde un autore immenso, chi è rimasto? Uomini così sono in via di estinzione».

De Sica con la figlia Maria Rosa 

Anche il varietà sta sparendo: perché?
«Perché ci vuole tempo, cura, prove. Ci vogliono gli autori. Oggi come oggi un varietà alla Falqui non si può più fare. Gli ultimi che sono riusciti a fare grandi spettacoli sono Gigi Proietti, Rosario Fiorello. Io spero sempre che si possa riaprire la porta all’intrattenimento, come una volta… È proibitivo, per fare una puntata ci mettevamo un mese. Oggi, in un mese, fai venti serate. Ringrazio il direttore di Rai 1 Stefano Coletta e la Ballandi, per questo speciale. Mi piace la tv, farei volentieri un one man show di due o tre puntate».

Sono cambiati i gusti del pubblico?
«Sì ma credo che continuino a piacere le cose eleganti. In Una serata tra amici rivediamo scene da Un americano a Parigi, Bambole non c’è una lira, c’è un duetto con mio padre. È una festa. Non faccio la grande entrata, sono seduto in mezzo all’orchestra. Era un’idea di papà per il mio spettacolo: non farmi entrare dalle scale».

Il sabato sera c’è Maria De Filippi con un pubblico fedele: ci ha pensato?
«Ci ho pensato sì. Avrei preferito non scontrarmi con Amici, ma gli altri giorni erano occupati… Sarà quel che sarà. Abbiamo spettatori diversi, lei ha i ragazzi. Io spero di portarmi dietro un po’ di pubblico giovane, quello dei cinepanettoni».

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *