Ciclismo, Giro d’Italia: assolo vincente di Bettiol

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Alberto Bettiol si candida ad entrare nel club di quei ciclisti che non vincono tantissimo ma vincono bene. Ce ne sono stati tanti nel passato. L’esempio più calzante è l’olandese Hennie Kuiper, un collezionista di Fiandre, Roubaix, Sanremo, Olimpiade e Mondiale. Bettiol di strada ancora ne deve fare tanta, intanto mette in bacheca la tappa più lunga del Giro d’Italia, 231 km da Rovereto a Stradella, che interrompe un digiuno di vittorie che durava dal Giro delle Fiandre. Una impresa per il 27enne toscano, che dopo aver lavorato duramente per il compagno di squadra Carthy nella salita di Sega di Ala, entra nella fuga di giornata e poi nel momento decisivo dà la stoccata.

<<La cronaca della diciottesima tappa>>

“Questione di gambe, la fortuna c’entra poco’’, è la prima frase di Bettiol dopo la vittoria. Non fa una piega. Il successo è frutto di una condizione notevole e di una strategia tattica perfetta. Una tappa che eppure in un frangente Bettiol stava vedendo sfumare la vittoria. E’ stato quando Remi Cavagna, francese, professione cronoman, aveva preso una trentina di secondi di margine a 20 km dall’arrivo. Cavagna stava seguendo lo stesso schema che gli aveva fruttato più di un successo: la stoccata e la bravura sul passo. Lo ha fregato una salitella di troppo: Bettiol lo ha raggiunto e lui ha ceduto di schianto, ripreso da altri attaccanti tra i quali Simone Consonni, che da apripista di Viviani si prende un bel secondo posto.

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