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Ciclismo, Giro d’Italia: impresa in salita, è il giorno più bello di Damiano Caruso. Bernal si difende e resta in rosa

La pacca sulla spalla a Pello Bilbao è l’immagine del Giro d’Italia di Damiano Caruso. E’ altruista anche nel momento più importante della carriera, riconoscente verso un compagno che tanto ha lavorato per lui. Se non fosse caduto malamente ad inizio Giro, probabilmente quella pacca l’avrebbe riservata a lui Mikel Landa. Poi il basco è naufragato nella sfortuna, come spesso gli è successo nei grandi giri. Ma il capitano per caso Damiano Caruso, quei gradi improvvisi e inevitabilmente pesanti li ha sostenuti: non gli sono mai pesati, neanche e soprattutto nella penultima tappa, quelle delle ultime salite. Passo San Bernardino, Spluga, la salita finale verso l’Alpe Motta. Il ragusano le ha trasformate nel suo teatro: è andato a conquistarsi una vittoria in cui c’è tutto, carattere, classe, orgoglio. A quasi 34 anni vince per la terza volta in carriera: lo aveva fatto in un circuito in Spagna lo scorso anno e in una tappa della Settimana Coppi&Bartali nel 2013. Gli altri podi di lusso erano arrivati con le crono a squadre. Egan Bernal, la maglia rosa, si è dovuto difendere: vincerà il Giro, i 2’ di vantaggio nella generale su Caruso gli basteranno nella crono finale di Milano. Ma dovrà dire mille volte grazie ai fidi Castroviejo e Martinez. Il ciclismo è uno sport di squadra, il mantra non è certo una novità: detto ciò senza quei due il colombiano, forte ma non fortissimo come ai tempi del Tour de France vinto due anni fa, qualche problema lo avrebbe avuto.

<<La cronaca della ventesima tappa>>

“Ho pensato a tante cose negli ultimi metri 200 metri: alle fatiche delle ultime settimane e per arrivare a questo punto, al lavoro dei miei compagni. Ho realizzato un altro sogno, sono l’uomo più felice del mondo in questo momento. Mi reputo un ottimo professionista, ho fatto tanti piazzamenti in carriera. Oggi ho avuto la mia giornata da campione”, è la prima analisi di Caruso. “Oggi abbiamo corso in maniera esemplare, se stiamo facendo questo in cinque chissà tutti al completo cosa avremmo potuto fare. Pello Bilbao è stato incredibile, il 70% della mia vittoria e’ da ascrivere a lui”.



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