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Ciclismo, Tour de France: Alaphilippe conquista la maglia gialla. Ma già tanti brividi e maxicadute

C’era due dediche aperte. Una per Nino, il figlioletto di Julian Alaphilippe, nato pochi fa. L’altra era per Raymond: il nonno di Mathieu van del Poel, quel Poulidor che aveva sempre trovato qualcuno tra lui e quella maglia gialla che non aveva mai indossato in una serie infinita di Tour. Su van der Poel ci sperava persino l’organizzazione, che aveva permesso all’Alpecin una maglia evocativa della figura leggendaria del nonno. Alla fine la firma la mette Alaf, che nell’arrampicata Landerneau piazza un numero dei suoi: uno scatto a 2500 metri dall’arrivo, secco, quasi violento. Una azione sulla quale rimbalzano via via Pogacar, Roglic (comunque ottimo terzo) e lo stesso van del Poel. Due Tour fa Alaphilippe aveva fatto sognare a lungo la Francia, ora si ripropone vincendo la prima tappa in maglia di campione del mondo. L’ultimo francese che ci era riuscito, Bernard Hinault nel 1981, è stato anche l’ultimo a regalare il Tour di padroni di casa…

La signora col cartello e la maxicaduta

Il Tour già dall’alba fa comunque il Tour. Non un attimo di tregua e tanti, tanti rischi. Due maxicadute: la prima la causa una spettatrice che mostra un cartello. Non ne mettiamo in dubbio le intenzioni ma la scelta di posizionarsi praticamente in mezzo alla strada: Toni Martin la prende in pieno, e mezzo plotone per terra e conseguenze pesanti per tanti.  Jasha Sutterlin, tedesco, già saluta il Tour. Restano attardati anche due che potevano dire la loro: Colbrelli e Van Aert in qualche modo rientrano ma buttano energie nervose e fisiche, sul più bello non saranno più gli stessi.

<<La cronaca della tappa>>

L’altra caduta bruttissima ad una manciata di dall’arrivo: ne esce acciaccatissimo  Chris Froome, mentre ne escono con ritardi già importanti per la classifica Miguel Angelo Lopez e Richie Porte. Bene invece Vincenzo Nibali, che chiude con i più attesi in classifica su una tipologia di arrivo che tradizionalmente non gli è congeniale.

Il colpo da maestro di Alaphilippe

Cenni di cronaca. Swift, Schelling, Perez, Bonnamour, Rodriguez e Van Poppel danno il via alla fuga più interessante della giornata. Ne trae profitto soprattutto Schelling orgoglioso tanto da esultare come avesse vinto in cima ad un GPM: è la prima maglia a pois olandese dopo 10 anni da Hoogerland.  Ovviamente il successo di tappa è un altro discorso, e quelli della Deceunink lo costruiscono alla perfezione: Cattaneo e Ballerini tirano a tutta, poi tocca ad Alaf. Il Tour è apena iniziato e sono già accadute tante, tante cose.  



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