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Cina, violente proteste nella più grande fabbrica di iPhone del Paese

PECHINO – Violente proteste questa notte alla Foxconn, la fabbrica di Zhengzhou, nella Cina centrale, che assembla circa l’80% degli iPhone della Apple venduti nel mondo. Dopo quasi un mese di dure restrizioni anti-Covid, sono andati in scena scontri violenti tra centinaia di operai e il personale addetto alla sicurezza della fabbrica. Secondo i video circolati sui social cinesi e su Twitter, gli operai sono usciti dai loro dormitori all’alba iniziando a spintonare le guardie e a rimuovere le barricate. Gli agenti hanno iniziato a sparare gas lacrimogeni, i lavoratori hanno risposto usando gli estintori. Secondo alcuni testimoni la protesta è scoppiata per i salari non pagati e per le restrizioni contro il virus. 

L’impianto principale di Zhengzhou, la “iPhone City”, che impiega circa 200mila lavoratori, ha iniziato ad applicare ad ottobre rigide misure di contenimento del virus, in osservanza alla strategia della tolleranza zero. Virali sono diventati ai primi di novembre i video di centinaia di lavoratori migranti che scavalcano le recinzioni per scappare dalle rigide restrizioni contro il virus nell’impianto e raggiungere le loro città d’origine. 

Nella Cina che si ostina a voler eliminare qualsiasi focolaio di virus, le fabbriche che si trovano nelle aree a rischio sono spesso autorizzate a rimanere aperte a condizione che operino in un sistema “a circuito chiuso” in cui il personale vive e lavora in loco. Le prime decisioni che hanno scatenato il malcontento degli operai della Foxconn risalgono al 19 ottobre quando l’azienda, per evitare contatti stretti, ha vietato di mangiare nelle mense dello stabilimento e ha imposto ai lavoratori di consumare i pasti nei loro dormitori. La situazione nell’impianto si è gradualmente deteriorata, con scorte alimentari e mediche in esaurimento e con i lavoratori rinchiusi nei dormitori per la quarantena.

Per trattenere i dipendenti, Foxconn ha annunciato che avrebbe quadruplicato il bonus di presenza giornaliero, portandolo a 400 yuan (circa 55 euro). Il personale riceverà un bonus aggiuntivo se sarà presente in fabbrica per almeno 15 giorni nel mese di novembre. Bonus che potrà arrivare fino a 15mila yuan (2.075 euro) se i dipendenti sono presenti per tutto il mese.



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