“Cinque mesi da incubo con un tumore da 24 chili. Ora la notte controllo che sia sparito davvero”. La nuova vita di Anna dopo l’intervento record

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“Ora, dopo l’asportazione dall’addome di quella massa tumorale di 24 chilogrammi che aveva fatto impennare l’ago della bilancia procurandomi affanni continui e fame d’aria, mi sento liberata, sono rinata”. Anna G., 74 anni, commenta così gli effetti dell’intervento cui è stata sottoposta nell’Istituto dei tumori Regina Elena. Lo fa dal suo appartamento di Albano, circondato dal verde dell’Olmata, con vista sul traffico rombante che, senza soluzione di continuità, anima l’Appia Nuova.

Quanto è durato il suo calvario?
“Oltre cinque mesi nei quali ho sofferto tanto nel corpo e nell’animo; mi ero trasformata in una palla, avevo le gambe gonfie ed ero assalita dall’affanno alla minima azione; salire era diventata un’impresa, cominciavo ad ansimare al terzo gradino delle scale di casa”.

Poi, il ricovero e l’intervento…
“I primi giorni sono stati impegnativi e tristi, tra sofferenza fisica e ansia procurate da quel tumore e dalla solitudine causata dalla pandemia che tiene a casa i familiari dei pazienti, ma alla fine, hanno vinto la fiducia e l’ottimismo insieme con la professionalità e l’umanità di quegli operatori sanitari, veri angeli custodi della mia salute; sono stati tutti bravi, a cominciare dai chirurghi per finire con gli ausiliari passando per gli infermieri e i tecnici. Lo scriva, anche il primario, Mario Valle, dice che senza la sua squadra non sarebbe stato possibile eseguire con successo un intervento così delicato e impegnativo: Fabio Carboni, Francesco Corona, Orietta Federici e Settimio Zazza sono stati i miei salvatori”.

Tumore da 24 chili asportato: l’intervento da record al Regina Elena di Roma

Insomma ora è tornata alla vita di cinque mesi fa…
“Sì e ancora non me ne faccio capace, stento a crederci, soprattutto di notte quando mi sveglio: devo toccarmi l’addome per sincerarmi che quel pancione non c’è più”.

Era diventato un tormento…
“Ecco, un tormento, sia per gli effetti clinici dell’appesantimento sia perché non mi riconoscevo più, ero un’altra donna: dai miei 57 chili ero arrivata a pesarne oltre 80”.

Ora è tornata com’era prima dell’intervento?
“Sto meglio perché, se è vero che in ospedale non si ingrassa, la mia cura dimagrante è stata drastica, senza conseguenze e, perciò, salutare”.

E la sua vita di relazione com’è cambiata?
“Prima evitavo di incontrare le amiche e gli stessi parenti, mi vergognavo di uscire e di invitare gente a casa, ora ho ripreso l’esistenza di sempre e sogno solo di buttarmi alle spalle il ricordo triste, l’incubo, di quei cinque mesi nei quali non ero più io”.

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