Clima, Decaro: “La rivoluzione verde deve partire dalle grandi città con trasporti pubblici gratuiti”

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Scienziati, associazioni, comitati mobilitati. Ma anche i sindaci, sentinelle dei territori, sono chiamati in causa dall’appello ai partiti affinché mettano l’ambiente sulla lista dei loro programmi. Antonio Decaro, ingegnere, primo cittadino di Bari eletto al secondo mandato quasi col 70 per cento dei voti e presidente dell’Anci, ne è convinto: “Le città rappresentano un nodo in cui tutti i grandi problemi dell’umanità si intrecciano, ma sono anche il luogo in cui, storicamente, vengono elaborate le strategie, in cui si inventano le soluzioni per porvi rimedio. Grazie all’incredibile rete di competenze e abilità che nelle città si riescono a creare”.

Quindi non si può prescindere da voi?
“Dico solo che circa l’80 per cento della popolazione risiede nelle aree urbane, il 30 circa nelle città metropolitane. Quindi…”.

Che cosa potete e dovete fare?
“Le città dovrebbero definire dei programmi pluriennali di valutazione e riqualificazione energetica degli edifici pubblici, attuare politiche contro gli sprechi energetici migliorando l’efficienza degli impianti termici, della pubblica illuminazione anche attraverso i sistemi digitali”.

L’appello è rivolto ai partiti per le prossime elezioni. Che ne pensa?
“I sindaci hanno presentato un manifesto con dieci punti per la Programmazione dei fondi Pnrr. Si chiama Città italia. Basterebbe citare i primi tre punti. Occorre promuovere un nuovo green deal per il contrasto al cambiamento climatico che riconosca le infrastrutture verdi come essenziali per un futuro più resiliente delle città e permetta di raggiungere l’obiettivo di ridurre entro il 2030 le emissioni di gas a effetto serra del40% rispetto al 1990, attraverso un piano di efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente e la transizione energetica nelle città”.

Passiamo avanti.
“Al secondo punto occorre un ambizioso Piano per la mobilità sostenibile nelle aree urbane che garantisca a tutti l’accesso ad un servizio pubblico efficiente integrato con un sistema articolato di servizi a domanda di micro-mobilità (bici e altri mezzi non inquinanti)”.

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