Come cambia l’auto. Tra schermi e salotti la vera rivoluzione è dentro l’abitacolo

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ROMA – Fuori sono tutti Suv. Meglio se grandi perché chi siede dentro si senta più protetto, come se la linea Maginot o il vallo di Adriano fossero serviti a qualcosa.

Ma all’interno di un’auto a ruote alte o berlina che sia, come vive e cosa ha a disposizione chi guida, insieme ai suoi eventuali passeggeri? Nulla sarà come prima nell’interazione uomo-macchina fra tecnologia e design, ma siccome c’è sempre un inizio, una data è il 2009.

Elon Musk presenta il prototipo di Tesla Model S, berlina elettrica di lusso che andrà in produzione soltanto tre anni più tardi. Il futuro è già qui: e non è nell’autonomia miracolosa, perché in quasi cinque metri di lunghezza basta mettere una batteria più grande. Sta negli interni. Al centro della plancia si staglia uno schermo da 17 pollici in verticale: il più grande mai costruito per un’auto di serie. Tutto il potere al software ed è touch, cioè sfiorando con un dito si controllano luci, posizione dei sedili, climatizzazione, sospensioni e quasi tutte le impostazioni della vettura. Sulla plancia sopravvivono solo due pulsanti, per l’hazard e per aprire il vano portaoggetti, lo impone la legislazione statunitense.

Per il resto, è design minimalista, una grande pulizia formale e un cruscotto digitale che difende il suo posto da 12,3 pollici. Il display verticale di Tesla anticipa di un anno il primo iPad di Apple, quando il tablet – fin lì basato su personal computer – diventa oggetto indipendente e comune da utilizzare seduti in poltrona. Che poi sia quella di casa o di un’auto non farà più differenza.

Se Musk ha dato il via, nell’ultimo decennio l’interior design automobilistico ha corso come non è mai successo in oltre cent’anni di storia. Per noi che dentro l’auto trascorriamo sempre più tempo, pur percorrendo mediamente meno chilometri all’anno, i designer studiano come farci stare meglio bloccati nel traffico. Provando a coccolarci con nuovi spazi, poltrone girevoli, impensabili materiali sostenibili da riciclo, luci soffuse e cangianti inseguendo l’orologio, comandi vocali che ci dicono sempre di sì, connessi al mondo come con lo smartphone in tasca, filtri dell’aria a prova di batteri e radiazioni, sensori che intercettano stanchezza e stato d’animo per darci sicurezza mentre siamo al volante. Finché un giorno dimenticheremo il passato: gli ingegneri promettono (o minacciano, dipende dal punto di vista) uno sviluppo della guida autonoma che trasformerà tutti in passeggeri.

In attesa di auto robot senza volante né pedali e forse senz’anima, a fremere di più sono gli interior designer dei marchi del lusso come Mercedes e Bmw. I primi nel 2015 ci avevano proposto un salotto con quattro poltrone rotanti sul concept F015, poi l’anno scorso al Ces di Las Vegas ci hanno fatto sorridere per il 17 pollici di Musk con il prototipo EQXX. Qui la plancia è a schermo intero come al cinema: è da 42,5 pollici con risoluzione 8K, più materiali come la bioplastica tirata fuori da rifiuti (pannolini dei bimbi compresi, dicono) o pelle vegana ricavata da funghi. Non è una proiezione riservata: un Superscreen a tutta larghezza con tecnologia mini-Led e grafiche immersive in 3D è appena apparso sul concept di Mercedes CLA, segno che lì andremo.

Al recente Salone di Monaco Bmw ha stupito con un altro prototipo, la Neue Klasse, che farà da base a una nuova generazione di auto elettriche dal 2025. Se fuori è sorprendentemente una berlina tre volumi e non il solito Suv, dentro è un mondo sconosciuto: addio cruscotto, per le informazioni bisogna rivolgere gli occhi – oltre che allo schermo al centro – a un head-up display che scorre alla base del parabrezza per tutta la larghezza dell’auto. Non è roba da effetto speciale, sostengono in Bmw, perché avrà una applicazione commerciale.

Ma è aprendo la portiera della nuova Peugeot 3008 che si resta ancora più colpiti, considerando che il marchio non è di lusso e che è il modello è in vendita. Sul Suv coupé ecco il Panoramic i-Cockpit, dove sono stati uniti quadro strumenti e schermo infotainment per un totale di 21 pollici. Sotto un display più piccolo con dei i-Toggles, comandi digitali per collegamenti rapidi a diverse applicazioni. Scena assicurata, perché non è solo per i tuoi occhi.

Dietro c’è una storia. La prima caratteristica dell’i-Cockpit di Peugeot è nata nell’anno dell’iPad, rompendo un vincolo. Nel 2010 sul concept SR1 i francesi posizionano il cruscotto sopra la corona del volante, che diventa necessariamente più piccolo e sportiveggiante. Una soluzione che non si era mai vista e che diventerà di serie sulla Peugeot 208 due anni dopo. Insomma, finché guideremo c’è speranza, oltre che sperimentazione. Aveva ragione l’americano Charles Eames, tra i più influenti stilisti e architetti del ‘900: “I vincoli sono i migliori amici dei designer”.

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