Che cosa fa un cittadino a cui non piace vedere scritta la parola nazione con la enne maiuscola? Che cosa fa se non crede nell’esaltazione tronfia e antistorica dell’orgoglio italiano e del “valore dell’identità”, soprattutto quando la si esibisce come monolitica? Che cosa fa se trova inopportuni i continui richiami a figure non laiche, o a un’idea di famiglia statica, tradizionale, impermeabile ai cambiamenti sociali? Che cosa fa, insomma, un cittadino che si sente all’opposizione? Si limita ad attendere i tempi elefantiaci del congresso del Partito democratico? Continua a illudersi che quanto auspicato l’altro ieri dal segretario uscente Enrico Letta – un cambiamento del vocabolario, dell’atteggiamento – si compia in un futuro prossimo? Ma…
Questo contenuto è
riservato agli abbonati
1€ al mese per 3 mesi
Attiva Ora
Disdici quando vuoi
Tutti i contenuti del sito
3,99€/settimana prezzo bloccato
Attiva Ora
Disdici quando vuoi
Tutti i contenuti del sito, il quotidiano e gli allegati in digitale
Go to Source