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“Comincino immediatamente i negoziati per la pace”, sindaci e vescovi del Mediterraneo lo chiedono nella Carta di Firenze firmata a Palazzo Vecchio

I sindaci e i vescovi del Mediterraneo riuniti a Firenze lanciano un appello perché “comincino immediatamente i negoziati per la pace” tra Russia e Ucraina. E’ quanto si legge nella “Carta di Firenze” firmata oggi 26 febbraio in Palazzo Vecchio. “In questi giorni è in corso la guerra contro l’Ucraina. Un senso di dolore ha colto i vescovi e i sindaci, che insieme sperano che la violenza e l’uso delle armi possano fermarsi, si evitino grandi sofferenze al popolo ucraino e si comincino immediatamente negoziati per ricostruire la pace”.

Sindaci e vescovi del Mediterraneo insieme, dunque, contro la guerra, mentre domani domenica sarà il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, a fare le veci di Papa Francesco che ha dovuto rinunciare alla viaggio a Firenze.

Nella Carta si chiede, inoltre, che “i governi di tutti i paesi mediterranei stabiliscano una consultazione regolare con i sindaci, con tutti i rappresentanti competenti delle comunità religiose, degli enti locali, delle istituzioni culturali, delle università e della società civile sulle questioni discusse in questa Conferenza. Le città rivendicano il loro diritto a partecipare alle decisioni che influiscono sul loro futuro”.

Governi, sindaci e rappresentanti delle comunità religiose insieme – si afferma nel documento – “per promuovere programmi educativi a tutti i livelli – un cammino che integri gli approcci antropologici, comunicativi, culturali, economici, politici, generazionali, interreligiosi, pedagogici e sociali per realizzare una nuova solidarietà universale e un società più accogliente”.

Nella Carta di Firenze si chiede poi di “promuovere iniziative condivise per il rafforzamento della fraternità e della libertà religiosa nelle città, per la difesa della dignità umana dei migranti e per il progresso della pace in tutti i paesi del Mediterraneo”. Quindi si chiede “una più equa condivisione delle risorse economiche e naturali”. Più attenzione, infine, alla ‘casa comune’ con la richiesta ai governi di “adottare regole certe e condivise per tutelare l’ecosistema mediterraneo”.

A Palazzo Vecchio è il giorno del primo confronto tutti insieme, giorno che ha portato dopo mezzogiorno alla firma della “Dichiarazione di Firenze”. Il sindaco di Firenze Dario Nardella, Bassetti e il presidente del consiglio nazionale dell’Anci Enzo Bianco hanno introdotto i lavori, sempre con uno sguardo a quanto sta accadendo in Ucraina e un rinnovato appello alla pace. “L’unica strada per arrivare alla pace è il dialogo, dialogo e dialogo – sprona Nardella aprendo i lavori della sessione comune – purtroppo queste giornate sono segnate dalla paura e dalla preoccupazione per quello che sta avvenendo in Ucraina e che sta colpendo anche le vittime civili, non solo quelle militari. Esprimiamo vicinanza a tutte le persone colpite, alla città di Kiev, al suo sindaco, e a tutta la comunità. Siamo qui per lavorare per la pace. Le città non hanno eserciti e non costuiscono muri. Le città sono per la pace e vivono di pace”.

Subito dopo è stato il turno di Bassetti: “Stiamo vivendo ore drammatiche e abbiamo espresso con i vescovi il nostro dolore per lo scenario dell’Ucraina. Abbiamo fatto un appello alla politica perché tacciano le armi. Le armi non hanno mai risolto i problemi. Come vescovi abbiamo chiesto anche noi che si fermi la follia della guerra. Conosciamo bene questo flagello e continuiamo a chiedere la pace, perché ogni conflitto è un’inutile strage. Chiediamo la pace, è un grande dono che Dio ha fatto agli uomini”.

Infine tocca a Bianco: “Nella mia lunga carriera politica non ho mai vissuto un’emozione così grande. Vorrei esprimere un sentimento, che è anche un auspicio, che questo appuntamento possa diventare un’occasione frequente di ascolto”.

Poi la firma della dichiarazione la Carta di Firenze. Per domani, domenica, in occasione della giornata di chiusura del convegno, sarà proprio Bassetti a rappresentare Papa Francesco costretto a non andare a Firenze a causa di un riacutizzarsi del dolore al ginocchio. A Palazzo Vecchio il porporato terrà un suo discorso a vescovi e sindaci a Palazzo Vecchio. Nella Basilica di Santa Croce poi Bassetti presiederà la celebrazione alle 10.30 alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella. Infine Bassetti, insieme a Nardella, incontrerà a Palazzo Vecchio privatamente le famiglie di rifugiati che avrebbe incontrato il Pontefice.



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